Aderendo alle richieste di Confagricoltura, l’Agenzia delle Entrate ha sbloccato il meccanismo dichiarativo che non permetteva che Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0. maturato da una società di persone potesse essere attribuito per trasparenza ai soci. L’Agenzia ha in particolare corretto le specifiche tecniche delle istruzioni ministeriali alla dichiarazione dei redditi 2021 dove tale facoltà non veniva riconosciuta, arrecando non pochi problemi ai nostri soci che, avendo pianificato i loro investimenti in base al credito 4.0, aspettavano il riconoscimento in dichiarazione di tale beneficio, per poterlo immediatamente utilizzare per compensare i propri debiti tributari e contributivi.
Il risolutivo intervento di Confagricoltura si è basato su una conclusione a cui era giunta in passato la stessa amministrazione finanziaria, che con un’apposita risoluzione del 2003, ha stabilito che possono essere trasferite ai soci le agevolazioni concesse alle imprese sotto forma di credito di imposta mediante attribuzione i soci del credito inutilizzato dalla società.

L’Inps, con circolare n. 91 del 30 giugno 2021, ha definito la misura dei contributi obbligatori dovuti dai lavoratori autonomi agricoli (CD/CM e IAP) per l’anno 2021. La legge di bilancio per il 2021 (art. 1, c. 33, della legge n. 178/2020), ha esteso l’esonero dal versamento dei contributi già previsto per l’anno 2020 dall’art. 1, comma 503, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio per il 2020), ai nuovi lavoratori autonomi agricoli under 40 che si iscrivono alla gestione INPS per la prima volta nel corso del 2021.
L’esonero è totale (100%), spetta solo per i primi 2 anni di attività, e riguarda solo la quota INPS per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (cd. IVS). Devono invece essere regolarmente corrisposti – in quanto esclusi dall’agevolazione – il contributo annuo di maternità (7,49 euro) e il contributo annuo destinato all’INAIL (768,50 euro dovuto dai soli coltivatori diretti).
Le scadenze fissate per il pagamento sono:
• 16 luglio 2021 (I rata);
• 16 settembre 2021 (II rata);
• 16 novembre 2021 (III rata);
• 17 gennaio 2022 (IV rata).
Riguardo alle scadenze, che con apposito messaggio n. 2418 del 25 giugno 2021, l’Inps aveva disposto il differimento fino a nuova comunicazione dei termini di pagamento già scaduti o di imminente scadenza dei contributi dovuti dai datori di lavoro e lavoratori autonomi agricoli interessati dagli esoneri contributivi disposti dalla legislazione di emergenza Covid-19 nelle more della definizione delle procedure di attuazione. Con riferimento ai lavoratori autonomi del settore agricolo, si tratta in particolare dell’esonero contributivo COVID per le aziende appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura relativo ai mesi di novembre 2020, dicembre 2020 e gennaio 2021 (artt. 16 e 16-bis del D.L. n. 137/2020 convertito con L. n. 176/2020), nonché dell’esonero relativo al mese di febbraio 2021 per le sole aziende agricole appartenenti ai settori agrituristico e vitivinicolo (art. 70 del D.L. n. 73/2021). Il messaggio INPS ha dunque differito, per i lavoratori autonomi agricoli (coltivatori diretti, coloni, mezzadri, e imprenditori agricoli professionali), il pagamento della prima rata 2021, in scadenza il 16 luglio prossimo.

 

Circolare_INPS-numero_91_del_30-06-2021.-Contribuzione-lavoratori-autonomi-agricoli-2021

Circolare_INPS-numero_91_del_30-06-2021.-Contribuzione-lavoratori-autonomi-agricoli-2021.-Allegato-n.-1

Non c’è un attimo di tregua per l’agricoltura piemontese, in particolare quella astigiana in questa pazza estate costellata dal maltempo. Forti temporali accompagnati da enormi chicchi di grandine hanno devastato in pochi giorni quasi tutto il nord astigiano.
La scorsa settimana una violentissima grandinata della durata di circa 30 minuti si è abbattuta sull’area del moncalvese, decimando quasi tutta la produzione di vigneti e noccioleti, in prossimità della loro maturazione. Nella giornata di ieri il maltempo si è spostato nell’area dei comuni intorno a San Damiano d’Asti e Revigliasco. In questa zona sono caduti oltre 38 millimetri di acqua, rendendo necessario l’intervento da parte dei vigili del fuoco per infiltrazioni in molte abitazioni e le temperature sono scese con punte al di sotto dei 10 gradi. Anche in questo caso è stata la grandine la protagonista in negativo, con chicchi grandi come uova, che ha causato pesanti danni a mais, in piena fioritura, soia, girasoli e su campi di grano ancora da trebbiare.
Molte le aziende associate ad Asti Agricoltura che hanno segnalato numerosi danni all’interno dei loro appezzamenti.
Il 70% della produzione viticola e corilicola è andata perduta e in alcune zone il danno è stato quasi del 100% – afferma sconsolata Cristina Bello, titolare dell’azienda agricola di San Martino Alfieri – erano circa 10 anni che non si verificavano disagi di questa natura”. “Purtroppo le conseguenze di questi temporali non saranno circoscritte a quest’annata”, afferma Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Asti Agricoltura, che insieme agli altri tecnici dell’Organizzazione agricola astigiana sono al lavoro già da giorni per la stima dei danni. “Gli enormi chicchi di grandine hanno compromesso anche la struttura delle piante e nelle prossime settimane saranno necessari aggiustamenti e soprattutto interventi di sanificazione per evitare la diffusione di malattie. Tutto ciò andrà ad inficiare la produzione anche per gli anni successivi”.
Questi cambiamenti climatici sempre più nefasti per la nostra agricoltura necessitano di ulteriori interventi oltre ai risarcimenti standard previsti dalle assicurazioni che comunque non coprono completamente il danno subito”, dichiara il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Apprezziamo l’impegno e la tempestività della Regione Piemonte nel richiedere nuovamente lo stato di emergenza per la seconda volta in pochi giorni. Tuttavia è necessario trovare nuove soluzioni finalizzate ad un ulteriore risarcimento in seguito ad eventi atmosferici sempre più frequenti”.

 

Alcuni grappoli di uva completamente devastati dalla grandine

Le imprese agricole sono pronte a investire per aumentare il contributo alla lotta contro il cambiamento climatico e per accrescere la sostenibilità ambientale. Gli obiettivi, però, vanno raggiunti puntando sulle innovazioni, e non solo attraverso restrizioni. Una risposta deve arrivare dalla puntuale e piena applicazione del PNRR, che ha nella transizione ecologica un punto fondamentale”.
Lo ha detto il presidente di Massimiliano Giansanti nella relazione di apertura della 101^ Assemblea di Confagricoltura a Palazzo Della Valle, a Roma, a cui hanno partecipato anche il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, e della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. All’Assemblea di Confagricoltura ha partecipato, in modalità on-line, anche il presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi, che ha ascoltato con attenzione tutti gli interventi che si sono alternati durante la mattinata, esercitando infine il proprio diritto di voto.
In un recente studio diffuso dalla Commissione UE si rileva che l’impronta climatica dell’agricoltura europea, misurata in termini di unità di prodotto, si è ridotta a partire dal 1990. “Si tratta di risultati importanti – ha sottolineato Massimiliano Giansantima sappiamo che occorre fare di più: le energie rinnovabili, con il biometano, il fotovoltaico agricolo, il biogas, possono dare nuovo slancio a modelli virtuosi in cui città e campagna si incontrano“.
Altra questione di fondamentale importanza per il futuro dell’agricoltura è la nuova PAC, che entrerà in vigore nel 2023, ma per la quale già entro la fine di quest’anno gli Stati membri dovranno inviare alla Commissione Europea i programmi strategici nazionali. Una novità assoluta, in quanto dovranno contenere sia le scelte sui pagamenti diretti, sia i programmi di sviluppo rurale a livello regionale.
Abbiamo espresso e motivato le nostre riserve sull’accordo che è stato raggiunto – ha dichiarato Giansanti – ora c’è molto lavoro da fare e in tempi stretti, in considerazione anche del fatto che la PAC dovrà essere integrata con i progetti di investimento del Recovery Plan, senza dimenticare l’urgenza della riforma della pubblica amministrazione, della semplificazione e degli investimenti in infrastrutture e logistica”.
Più gli imprenditori saranno capaci di intercettare l’innovazione, più lo Stato potrà accompagnare gli investimenti“, ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. “Dobbiamo essere in grado di guardare sia vicino, sia all’orizzonte: nel PNRR ci sono misure pensate per fare entrambe le cose. Abbiamo compiuto delle scelte e dovremo continuare a farne, assieme ai settori produttivi di cui l’agroalimentare è uno dei massimi rappresentanti. PAC e PNRR sono le due grandi occasioni che non possiamo mancare”.
La grande sfida della sostenibilità è trovare un punto di incontro tra l’aumento della domanda di cibo nel mondo e la necessità di conservare le risorse naturali“, ha aggiunto il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. “L’agroalimentare può vincere questa sfida puntando sulla razionalizzazione dell’uso dell’energia, dell’acqua e della chimica, ma anche sul potenziamento del patrimonio forestale e della digitalizzazione”.
Ad avviso di Confagricoltura, resta la necessità di un piano strategico di lungo periodo, che sappia valorizzare la produzione agricola e la competitività delle imprese. Una competitività che è già una realtà, ma che deve essere implementata, come è emerso dallo studio del professor Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison e docente di Economia all’Università Cattolica, sulle eccellenze agroalimentari italiane: “Conoscere i propri punti di forza – ha spiegato – è fondamentale per l’elaborazione di una strategia efficace”.

 

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, insieme al Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli e al Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani

L’Asti spumante e il Moscato d’Asti Docg sbarcano a Portofino, grazie alla nuova prestigiosa collaborazione con lo storico Caffè Excelsior, icona di stile nella località più glamour della riviera ligure. Da venerdì 9 luglio a domenica 29 agosto le bollicine piemontesi più apprezzate del mondo saranno protagoniste del momento dell’aperitivo, degustate in purezza o mixate in cocktail originali firmati dal flair bartender Giorgio Facchinetti, nuova figura che il Consorzio dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti Docg ha scelto per coinvolgere anche il consumatore amante dell’aperitivo, grazie all’ampia gamma di tipologie di Asti, che comprende differenti versioni, dal Pas Dosé al Dolce.
I profumi inconfondibili dell’uva moscato bianco si fondono con quelli marini della riviera ligure; il gusto unico delle bollicine aromatiche, sinonimo nel mondo di qualità, storia e cultura italiana del vino, si abbina perfettamente alle dolci “chicche” del Maestro Pasticcere Luca Idini; le novità della mixologia di Giorgio Facchinetti incontrano le creazioni del pastry chef e direttore del Caffè Excelsior. Situato pittoresca Piazzetta dal 1924, accoglie fin dalle origini i personaggi del jet set internazionale che ogni estate tornano a Portofino per assaporare il gusto e la qualità Made in Italy.
Dopo aver ospitato negli anni personalità storiche come Guglielmo Marconi e Winston Churchill e divi come Frank Sinatra e Brigitte Bardot, nell’elegante caffetteria e pasticceria questa estate i protagonisti, assieme alle creazioni dello Maestro Pasticcere Luca Idini, saranno anche l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg. Le bollicine d’autore dell’enologia piemontese saranno la base di rinfrescanti cocktail creati dal bartender Giorgio Facchinetti, come il Red Hot Veggie Pepper con vodka al peperone e l’Asti Signature col caratteristico basilico ligure, che sposano perfettamente gli aromi dolci del Moscato d’Asti Docg e dell’Asti Dolce. Star in Portofino e Portofino Punch omaggiano il celebre borgo ligure, col sapore rispettivamente di melone e Asti Dry e di lampone e Asti Dolce. Freschezza assicurata anche con l’elegante drink Lady Summer, grazie all’impiego di anguria e menta che, uniti ai profumi fragranti e floreali e al sapore delicatamente aromatico del Moscato d’Asti Docg, saranno il connubio ideale delle preparazioni dolci e salate del Caffè Excelsior.
I numerosi turisti italiani e stranieri, che nella stagione estiva animano Portofino, potranno apprezzare le bollicine aromatiche più brindate del mondo, sia in purezza sia scegliendo un cocktail dalla nuova drink list, all’interno di uno dei locali più frequentati dal jet set internazionale o nel suo dehor a pochi passi dal mare cristallino nella pittoresca cornice della Piazzetta di Portofino, con il dolce “Paciugo” o con gli iconici finger food prodotti dallo storico Caffè.
Sono molto lieto di iniziare questa interessante collaborazione con un brand nazionale così importante e conosciuto anche all’estero. Sono certo che i nostri ospiti sapranno apprezzare i prodotti Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg e riserveranno una particolare attenzione ai cocktail ideati in esclusiva per noi da parte di Giorgio Facchinetti” annuncia il Maestro Pasticcere Luca Idini.
Siamo orgogliosi di portare l’Asti spumante e il Moscato d’Asti Docg nella Piazzetta di Portofino e di iniziare a collaborare con il Caffè Excelsior, altra storica eccellenza italiana. Andremo a personalizzare alcuni momenti di degustazione della nostra Docg, e in particolare quello dell’aperitivo, con una serie di proposte dall’ eleganza contemporanea e di qualità firmate da Giorgio Facchinetti, che siamo certi sapranno conquistare gli ospiti”.

 

Fonte: comunicato stampa Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G.

 

Lo storico Caffè Excelsior di Portofino (foto: Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G.)