La Direzione regionale Inail Piemonte destina 100.000 euro alla realizzazione di progetti volti ad innalzare il livello di sicurezza sul lavoro. è possibile scaricare l’avviso pubblico per formulare, entro il 30 settembre 2023, le manifestazioni di interesse dei soggetti che intendano promuovere specifici interventi riguardanti la prevenzione degli infortuni lavorativi e delle malattie professionali.

GLI AMBITI DI INTERVENTO

Gli ambiti di intervento su cui potranno vertere i progetti, individuati in armonia con il Piano nazionale di prevenzione 2020-2025 e con il Piano regionale della Prevenzione 2020-2025, sono:

– agricoltura;
– edilizia;
– infortuni su strada;
– gestione e prevenzione dello stress lavoro-correlato e dei rischi psicosociali;
– prevenzione del rischio cancerogeno professionale;
– promozione della cultura della salute e sicurezza con particolare riferimento alle scuole, comprendendo anche i progetti del PCTO;
– valutazione, gestione e prevenzione dei rischi emergenti;
– prevenzione del rischio da sovraccarico biomeccanico del sistema muscolo-scheletrico;
– salute globale dei lavoratori per la gestione integrata dei fattori di rischio professionali e di quelli individuali legati a stili di vita non corretti e alle condizioni personali intercorrenti, favorendo l’adozione da parte delle imprese di modelli di organizzazione gestionale e di buone prassi e di percorsi di responsabilità sociale.
– salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale, in previsione della Campagna dell’Agenzia Europea sulla sicurezza e salute al lavoro (EU-OSHA) sul “Lavoro sano e sicuro nell’era digitale”.

I SOGGETTI PROPONENTI

Possono presentare la manifestazione di interesse per realizzare progetti prevenzionali, in regime di compartecipazione, da formalizzare mediante Accordi di collaborazione, soggetti operanti nel territorio regionale: enti ed organismi pubblici, privati quali gli enti no profit, le Associazioni di categoria, le Organizzazioni sindacali, sia singolarmente che in regime di associazione.

I PROGETTI

I progetti, oltre a rispondere alle finalità e agli obiettivi indicati nella premessa dell’Avviso, dovranno essere attivati secondo una di queste tipologie di attività:

– promozione e informazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro e cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro;
– assistenza e consulenza alle imprese in tema di prevenzione degli infortuni e malattie professionali attraverso, ad esempio, il supporto alla elaborazione e/o alla implementazione di buone prassi, anche ai fini della raccolta secondo il modello definito dalla Commissione consultiva permanente, o il supporto all’adozione di linee-guida e norme tecniche.

Sono esclusi i progetti che propongano un mero adempimento normativo, progetti di ricerca, progetti a carattere formativo e i progetti rivolti esclusivamente ai lavoratori del soggetto proponente.
Una Commissione, formata da almeno tre componenti individuati nell’ambito della Direzione regionale Inail, effettuerà la valutazione comparativa delle proposte in base ai seguenti criteri:

– attinenza del progetto agli ambiti di intervento sopra elencati;
– attinenza con le tipologie di attività sopra indicate;
– numero dei destinatari dell’intervento;
– originalità degli interventi proposti;
– coinvolgimento di altri partner;
– realizzazione su tutto il territorio regionale.

CRITERI DI SPESA

L’Inail Piemonte compartecipa con i soggetti proponenti alla progettazione e realizzazione delle attività prevenzionali nella misura tendenzialmente pari al 50% degli oneri complessivamente considerati (risorse finanziarie, professionali, strumentali).

LE RISORSE FINANZIARIE

Le risorse a disposizione ammontano complessivamente a 100.000 euro; per ciascun progetto potrà essere attribuito un importo massimo di 20.000 euro.

LA TRASMISSIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE

Le manifestazioni di interesse andranno trasmesse via PEC alla Direzione regionale all’indirizzo piemonte@postacert.inail.it entro e non oltre il 30 settembre 2023, corredate dalla scheda di proposta progettuale e dal Prospetto economico finanziario (allegati n. 1
e n. 2 dell’Avviso), nonché da tutta la documentazione ritenuta utile ai fini della valutazione.

Per ogni ulteriore informazione è possibile rivolgersi all’Ufficio Programmazione Organizzazione Attività Istituzionali – Processo Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro – Direzione regionale Inail Piemonte, piemonte@inail.it.

Due novità importanti arrivano dal fronte europeo. Riguardano il carbon farming e le tecniche di evoluzione assistita (TEA), argomenti sui quali Confagricoltura è stata promotrice del dibattito politico. Sulla proposta di regolamento delle TEA, nella riunione informale dei ministri dell’agricoltura Ue, nei giorni scorsi a Cordoba, la presidenza spagnola ha annunciato di voler raggiungere entro fine anno un accordo politico in Consiglio. “Un passaggio fondamentale – commenta il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansantiper inquadrare le nuove tecniche genomiche nell’ordinamento comunitario. Ricordiamo che l’Italia si è già portata avanti autorizzandone formalmente la sperimentazione in campo”.
Analoga soddisfazione di Confagricoltura per il voto espresso dalla Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo sul carbon farming e la proposta di regolamento che stabilisce un quadro di certificazione UE per gli assorbimenti di carbonio.
La Comagri ha chiesto di equiparare all’assorbimento della Co2 al suolo anche alcune specifiche pratiche agricole. Nella proposta di regolamento sul tema, oltre alle rimozioni di carbonio (ottenibili con soluzioni tecnologiche di sequestro e/o soluzioni legate alla natura), è stato infatti incluso il carbon farming quale attività che comprende sia l’assorbimento dell’anidride carbonica nei suoli agricoli grazie all’attività agroforestale, sia la riduzione delle emissioni di gas effetto serra nel sistema di calcolo dei benefici in termini di carbonio rimosso dall’atmosfera.
“Decisione in linea con le aspettative di Confagricoltura sul carbon farming – aggiunge Giansanti – Si tratta di un risultato importante che auspico venga confermato dalla Commissione ambiente, competente in materia. Ringrazio il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida per la sensibilità e il sostegno all’iniziativa”.
Per quanto riguarda l’iter legislativo, il voto nella Commissione ambiente è previsto per il 2 ottobre, mentre il voto nella plenaria del Parlamento europeo si dovrebbe tenere la settimana del 16 ottobre.
Con il via libera dei colegislatori europei – conclude il presidente – si potrà aumentare il ruolo del settore primario ai fini della sostenibilità ambientale dei processi di produzione e della tutela delle risorse naturali. Confagricoltura continuerà a lavorare in queste settimane per ottenere un regolamento favorevole e in linea con le istanze delle imprese”.

Presente anche la delegazione della Confagricoltura di Asti

Ieri sera una rappresentanza della Confagricoltura di Asti, costituita dal direttore Mariagrazia Baravalle, dal coordinatore tecnico Enrico Masenga e da alcuni allevatori associati, ha partecipato ad una cena sulla valorizzazione della carne piemontese. L’evento si è svolto presso la cascina “Al Colombè” di via Colombaro 3 a Buttigliera d’Asti.
In questi giorni si sta svolgendo a Riva presso Chieri la Rassegna Zootecnica Regionale per la valorizzazione del vitellone piemontese della coscia I.G.P., giunta alla 19° edizione, che ha avuto inizio il 30 agosto e terminerà il 4 settembre 2023. In seno alla Rassegna Zootecnica Confagricoltura Torino ha organizzato il VI Simposio sulla carne bovina di razza Piemontese abbinato alla cena di ieri in cui, come da tradizione ormai, la carne della nostra razza più importante è stata sapientemente valorizzata da Lorenzo Bechis, chef patron della Rosa Bianca di Chieri, con ricette specifiche in abbinamento ai vini del nostro territorio. Quest’anno il tema è stato “La Piemontese ti stupisce sempre!”. Lo slogan della serata ha messo in evidenza alcune delle molteplici preparazioni che si possono ottenere dalla carne della Piemontese, la razza portabandiera della nostra zootecnia. Ricette non sempre scontate, piatti che affondano le radici nel passato ma che non disdegnano uno sguardo al futuro. Storia, innovazione e sorprese che sono possibili grazie all’eccellenza delle fibre muscolari, alla versatilità dei tagli e alla competenza e genialità dei nostri macellai e cuochi.
In un contesto piacevole, si è potuta gustare un’ottima cena inframmezzata da interessanti interventi, tra cui ha spiccato quello del direttore commerciale di Coalvi Alessandro Filippa che ha fornito numerosi spunti per “smontare” molte notizie false sulla sostenibilità ambientale degli allevamenti di piemontese. Un sentito ringraziamento per il gradito invito al Presidente Tommaso Visca ed al direttore Maria Luisa Cerale di Confagricoltura Torino.

 

Alcune foto della serata

 

Si chiude un’esperienza costruttiva, proficua sotto il profilo umano e dei contenuti, culminata oggi con la partecipazione del Presidente della Repubblica Mattarella, al quale ho avuto il privilegio di portare il saluto di Confagricoltura. E’ stato per tutti noi un grande onore prendere parte al dibattito sui valori più alti della nostra vita”. E’ la dichiarazione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, a chiusura del Meeting di Rimini, di cui la Confederazione è stata per la prima volta partner, presente anche con un ampio spazio dedicato agli incontri e alle attività nazionali e territoriali.
Nei sei giorni dell’evento, migliaia di persone hanno visitato lo spazio confederale, quotidianamente animato dai talk di approfondimento e dalla FAI, la Federazione Apicoltori Italiani, che ha portato in fiera l’arnia didattica e organizzato degustazioni di miele italiano.
Si sono soffermati allo stand i ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida; dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e il viceministro Edmondo Cirielli. Numerosissimi i giovani e giovanissimi, da sempre protagonisti del Meeting di Rimini, ma anche le famiglie interessate alle attività di Confagricoltura, in particolare quelle dedicate al sociale, alla sostenibilità e ai progetti europei. Curiosità e partecipazione attiva al sondaggio organizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza dal titolo: “Un’agricoltura sostenibile: quanto ne sai? News e fake news”, dedicato alle conoscenze dei non addetti ai lavori sul settore primario e che continuerà nei prossimi mesi.
Confagricoltura è impresa, ma è anche persona – ha aggiunto Giansanti – un insieme di persone unite da una condivisione di valori quali: amicizia, solidarietà, sussidiarietà, bene comune. E quando si parla di valori noi ci siamo”. “Ringrazio gli organizzatori del Meeting e tutti coloro che in questi giorni hanno fatto sì che con la nostra presenza si sia raggiunto un nuovo grande successo per tutti noi e per la nostra Confederazione”, ha concluso il presidente

 

Le “fake news” nei confronti dell’agricoltura e degli allevamenti impongono in tutte le circostanze una replica a tutela dell’immagine e del ruolo svolto dalle imprese.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato su “Milano Finanza” un articolo nel quale – con riferimento all’agricoltura – si sostiene che la pandemia e la guerra in Ucraina “hanno messo in luce non solo la precarietà di una rete di fornitura attaccabile e poco sicura, ma anche i costi ambientali e sanitari associati alla produzione intensiva e al consumo di carne”. Non solo, citando le posizioni espresse da George Monbiot, presentato come attivista ambientale ed editorialista del “The Guardian”, si riporta nel testo che “l’agricoltura è di gran lunga più nociva per il pianeta di qualsiasi altra industria”. Si tratta di affermazioni forti che vanno contrastate, facendo ricorso a numeri e riscontri oggettivi.
A livello europeo, anche durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, non si è verificata nessuna crisi della rete delle forniture. I rifornimenti di prodotti destinati all’alimentazione sono stati garantiti con continuità in tutti gli Stati membri.
Per quanto riguarda, poi, l’impatto ambientale dell’agricoltura e degli allevamenti, lasciamo parlare i numeri che, per natura, non si prestano a pregiudizi e a interpretazioni di parte.
Secondo le rilevazioni di Eurostat, il Servizio statistico della Commissione europea, nel 2020 l’attività agricola ha inciso solo per l’11% sul totale delle emissioni di gas ad effetto serra. In dieci anni, il settore primario ha ridotto le proprie emissioni del 21%, circa 100 milioni di tonnellate in meno.
Anche le emissioni provenienti dalle fermentazioni enteriche (metano) sono diminuite del 22% rispetto ai livelli in essere nel 1990. Sempre secondo Eurostat, le emissioni di gas ad effetto serra derivanti dalla gestione degli effluenti zootecnici hanno fatto registrare nel periodo considerato una contrazione di oltre 20 punti percentuali.
Sono risultati importanti, ma di certo non rappresentano un punto di arrivo. Agricoltori e allevatori continuano ad essere impegnati per accrescere la sostenibilità ambientale e ridurre ulteriormente la pressione sulle risorse naturali. Senza dimenticare, in questo scenario in evoluzione, che l’attività agricola e le foreste assicurano anche il trattenimento al suolo del carbonio che, secondo le valutazioni della Commissione europea, consente di ridurre del 6 -7% le emissioni totali annuali di CO2.
Dopo le dure critiche al settore primario, nell’articolo in esame viene anche presentata una tecnica di produzione sintetica di carne e uova, “usando microbi derivanti dall’aria che crescono con una dieta a base di CO2, idrogeno e ossigeno”.
Lasciamo agli esperti l’esame su questa nuova tecnica alternativa all’attività degli imprenditori agricoli. Da evidenziare, però, che spetta inderogabilmente all’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, la valutazione di ogni nuova tecnologia sotto il profilo della sicurezza alimentare e dell’impatto ambientale. E’ una solida garanzia per i consumatori e per gli agricoltori.