Mercoledì 5 aprile si è svolto il primo incontro del Tavolo sull’Agroindustria istituito presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Fortemente auspicata da Confagricoltura, la cabina di regia vedrà impegnati i ministri Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida, insieme alle associazioni datoriali e ai sindacati, nella elaborazione di una strategia condivisa da tutta la filiera del cibo italiana.
Nel corso della riunione il Governo ha preannunciato anche la presentazione del Piano di Transizione 5.0 secondo le linee guida indicate un anno fa dalla Commissione Europea. Il piano porterà a termine il processo di transizione tecnologica avviato con Industria 4.0.
La seconda fase della “rivoluzione verde” contenuta nel nuovo Piano di Transizione tecnologica e ambientale, si concretizzerà nella diffusione capillare sul territorio nazionale delle pratiche dell’agricoltura di precisione attraverso la gestione dei big data con piattaforme digitali dotate di intelligenza artificiale. Una progettualità che sarà sostenuta con un importante fondo destinato agli incentivi per le imprese agricole.
Per la Confederazione la collaborazione tra politica e filiera agroalimentare sostenuta da finanziamenti adeguati ed erogati con procedure burocratiche snelle, sono i due presupposti fondamentali per dare impulso ad una agricoltura che sia produttiva, competitiva e sostenibile.

Confagricoltura ha ospitato nel grande spazio espositivo al Vinitaly la presentazione del Rapporto annuale sulla Ristorazione a cura di FIPE-Confcommercio e rilanciato anche la Giornata della Ristorazione, in programma il prossimo 28 aprile. Un appuntamento che evidenzia l’attenzione della Confederazione per il comparto della ristorazione, essenziale per la filiera agroalimentare che rappresenta il 25% del Pil nazionale e che costituisce una componente fondamentale per i prodotti agricoli valorizzati dagli chef e per un consumo consapevole del vino.
I dati sono stati illustrati dal direttore del Centro Studi FIPE, Luciano Sbraga e confermano la fase di recupero post pandemia, con un valore aggiunto in risalita a 43,5 miliardi di euro, il 18% in più rispetto all’anno precedente. Il settore occupa circa un milione di addetti, ma mancano all’appello una quota di contratti a tempo indeterminato, di donne e di giovani.
Si respira comunque ottimismo – ha aggiunto il direttore generale di FIPE, Roberto Calugicon previsioni di crescita, nel 2023, tra il 5 e il 10%. Attualmente la spesa per la ristorazione si aggira intorno a 82 miliardi di euro, trainata dal turismo straniero”.
L’Italia è sinonimo di grandi vini e grande cucina – ha affermato il vicepresidente di Confagricoltura Giordano Emo Capodilistala collaborazione tra agricoltori e ristoratori è essenziale per valorizzare la produzione agricola e il meglio di ogni territorio. Insieme possiamo dare grande forza alla capacità attrattiva di una regione. E in questo l’Italia ha ancora molte potenzialità da sfruttare”.

La misura del credito d’imposta 4.0 per l’acquisto di beni strumentali tecnologici ha permesso di raggiungere la soglia di 2 miliardi di euro di investimenti da parte delle aziende agricole e si è rivelata fondamentale per il settore. Lo ha ribadito Confagricoltura nei giorni scorsi in Commissione Finanze del Senato durante l’audizione sugli strumenti di incentivazione fiscale in cui Mena Maio, della Direzione Politiche Fiscali di Palazzo della Valle, ha chiesto, proprio per la validità della norma, di ripristinare il più presto possibile la percentuale di credito del 40%, come originariamente previsto e successivamente ridotto.
Confagricoltura ha poi evidenziato come anche la misura del “bonus carburante” (un credito d’imposta del 20% sugli acquisti per usi agricoli) abbia avuto effetti molto positivi. Grazie all’agevolazione, che scade proprio con il mese di marzo, infatti, il settore primario ha potuto contenere gli effetti dell’aumento dei costi di approvvigionamento. Anche per questa misura è stata auspicata la riapertura dei termini fino a quando non vi sarà una stabilizzazione dei prezzi.
Infine, alla Commissione Finanze è stata rappresentata anche la necessità di riordinare la disposizione relativa al credito d’imposta per il Mezzogiorno. Attualmente tale agevolazione non ha potuto trovare ampia diffusione in agricoltura a causa di una limitazione oggettiva all’accesso. Ad oggi possono beneficiare del credito soltanto i soggetti che determinano il reddito d’impresa ai fini fiscali. Previsione che confligge con la natura del settore primario, caratterizzato dalla maggioranza delle imprese che dichiarano il reddito su base catastale. Una modifica del requisito del reddito d’impresa per l’accesso all’agevolazione prevista per il Sud Italia, quindi, risulta necessaria – conclude Confagricoltura – per consentire alle aziende agricole di poter ampliare e ristrutturare le proprie attività come previsto nella ratio della norma.

I vasi non sono imballaggi. Apprezziamo il chiarimento del MASAF in risposta all’interrogazione del senatore Meinhard Durnwalder, e fortemente voluta da Confagricoltura e dalle sue rappresentanze florovivaistiche”. Questo il commento di Luca De Michelis, presidente della Federazione nazionale Floricola e Vivaistica dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli.
Nella risposta all’interrogazione, afferma Confagricoltura, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha infatti chiarito che il ministero competente per materia, quello dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha precisato come i vasi quando sono destinati a restare con la pianta per tutta la sua durata di vita, non sono considerati imballaggi.
Il MASE ha anche spiegato – riferisce Confagricoltura – che le imprese agricole che utilizzano o importano imballaggi non sono obbligate all’iscrizione ai consorzi e al pagamento dei relativi contributi. Inoltre, il ministero ha assicurato che l’applicazione della circolare del Conai, con cui si determina l’applicazione del contributo ambientale, prevede una fase di monitoraggio per consentire al Consorzio di valutare eventuali aggiornamenti e modifiche in condivisione con gli operatori del settore, a cui seguirà un confronto anche con le associazioni imprenditoriali.
Pur restando immutati i nostri dubbi sulla legittimità del contributo ambientale Conai sui vasi, apprezziamo – conclude De Michelis – la conferma del MASAF, come richiesto da Confagricoltura, di ulteriori confronti con il Consorzio. Occorre, infatti, verificare la fonte normativa alla base dell’adozione della sua circolare e scongiurare l’ulteriore aggravio economico che rischia di penalizzare ingiustamente le imprese del settore”.

Aperti ufficialmente gli EU Organic Awards 2023. Dopo il successo della prima edizione dello scorso anno, è stata lanciata la seconda edizione. Le domande di partecipazione al premio possono già essere presentate: è prevista l’assegnazione, anche per quest’anno, di otto premi in sette categorie, tra cui il miglior agricoltore biologico (due premi: categoria maschile e femminile), la migliore regione biologica, la migliore città biologica, il miglior bio-distretto biologico, la migliore PMI biologica, il miglior rivenditore di alimenti biologici e il miglior ristorante biologico. L’intento è quello di valorizzare i diversi attori del settore biologico che possano rappresentare lo sviluppo di progetti innovativi, sostenibili e che apportino un valore aggiunto per la produzione o per il consumo nel comparto biologico.
La procedura per presentare le domande di partecipazione è online e la data di scadenza per l’iscrizione è prevista per il 14 maggio. All’esito del concorso il 25 settembre, in concomitanza con le celebrazioni della giornata europea del biologico, si terrà la cerimonia di prenotazione.
Rimandiamo alla pagina dedicata al premio per maggiori approfondimenti: https://agriculture.ec.europa.eu/farming/organic-farming/organic-action-plan/eu-organic-awards_en