Maltempo: urgente un piano di prevenzione e manutenzione del territorio

Frane, smottamenti, allagamenti. Al Nord torna l’incubo alluvione. Le sedi territoriali di Confagricoltura sono in contatto costante con le strutture per intervenire a sostegno delle aziende che stanno subendo danni enormi per le esondazioni e il dissesto idrogeologico diffuso.
In Piemonte la situazione è grave e si temono ulteriori peggioramenti: molte zone in provincia di Alessandria sono sommerse dalle esondazioni del Bormida; nel capoluogo il Tanaro è uscito dagli argini. Nell’Astigiano soffrono i comuni a Sud: a Canelli è massima allerta per il Belbo, che ieri è cresciuto di 10 centimetri all’ora. Ma è tutta la Valle Belbo a temere quanto già vissuto nel novembre del ’94. A Torino il Po è in piena e ha sommerso la zona dei Murazzi; nel Canavese, al confine con la Valle d’Aosta, l’elenco delle frane e degli smottamenti per lo straripamento dei rii è lunghissimo.
Confagricoltura evidenzia che in tutte le zone in cui sono stati seminati grano e orzo si è perso tutto e prima di poter riseminare, e quindi entrare nuovamente nel terreno per lavorarlo, occorrerà attendere la fine dell’inverno.
L’orticoltura conta danni al 100% per le verdure in campo, in particolare nelle province di Alessandria e Torino: cavoli, cavolfiori, spinaci, cardi sono completamente persi. Totalmente allagati i vivai, in particolare di pioppi, nelle due province e in quella di Cuneo.
L’emergenza maltempo – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansantievidenzia ancora una volta la fragilità di tutto il territorio nazionale e la necessità di intervenire non più con misure tampone, ma con piani prioritari per le popolazioni, oltre che per le aziende. Occorre rivedere i programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo ulteriori dissesti idrogeologici che causano purtroppo vittime e danni di milioni alle imprese e all’agricoltura italiana”.

Piogge in attenuazione, ma la situazione è ancora critica

La Società Meteorologica Italiana afferma che la fase piovosa più intensa si è esaurita, anche se permangono le criticità in atto con esondazioni soprattutto sulle zone di pianura: tra Saluzzese, Pinerolese, Torinese, Canavese fiumi e torrenti potranno ancora subire innalzamenti e ulteriori esondazioni, ma non saranno raggiunti i livelli dell’alluvione del novembre 2016.
Le esondazioni più significative lungo il Po interesseranno soprattutto i settori a valle di Torino.
In alta montagna permane un marcato pericolo di valanghe fino ai fondovalle.
Oggi è previsto un graduale abbassamento dei livelli fluviali, ma permarranno per alcuni giorni condizioni favorevoli a dissesti sui pendii montani e collinari. L’Arpa informa che domani le condizioni saranno migliori, ma è previsto un nuovo rapido peggioramento da ovest per mercoledì.