Articoli

Cirone, FAI: “Era ora. Il Masaf va nella giusta direzione”

Disaggregati, deboli e disorientati: sono queste le principali criticità degli apicoltori italiani chiamati ad affrontare la costante competizione del mercato globale e le crescenti difficoltà di un’apicoltura produttiva, remunerativa e sostenibile. Ecco perché siamo favorevoli alle proposte emerse oggi al tavolo della filiera apistica, convocato dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste“. A sostenerlo il presidente della FAI, Raffaele Cirone, che ha preso parte ai lavori ed è intervenuto in rappresentanza della Federazione Apicoltori Italiani – sigla storica del comparto – e di Confagricoltura, cui aderisce.
La proposta di schema di un sistema di qualità alimentare nazionale del miele, presentata oggi dal Sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, sebbene necessiti di ulteriori approfondimenti e interventi correttivi attesi dalla base produttiva, rappresenta ad avviso della FAI uno strumento indispensabile a indirizzare gli sforzi degli apicoltori che, nonostante l’elevata professionalità, fanno ancora fatica a far percepire al mercato le ragioni per cui un prodotto di qualità garantita deve poter essere facilmente riconosciuto dai consumatori e giustamente remunerato.
Servono azioni coordinate, disciplinari stringenti e controlli adeguati ad una politica di valorizzazione del già eccellente prodotto nazionale – ricorda Cirone – altrimenti si rischia di deludere le attese di un consumatore sempre più attento, consapevole, propenso all’acquisto del prodotto migliore“.
Apprezzamento, da parte di FAI e Confagricoltura, sulla pianificazione di un’attività promozionale a sostegno del consumo del miele nazionale: “La nostra è una filiera d’eccellenza dell’agricoltura italiana, con circa 2 milioni di alveari e 80.000 apicoltori, e i suoi tratti distintivi vanno sottolineati con un’adeguata azione informativa e una promozione mirata alle fasce più attente al consumo del miele di alta qualità: bambini, giovani, sportivi e anziani in modo particolare, prima ancora dei tanti estimatori. E’ questa la raccomandazione del presidente FAI, anche a nome di Confagricoltura, al tavolo apistico, affinché la filiera nazionale preservi la dignità del lavoro di ciascun apicoltore italiano e il patrimonio di alveari indispensabili all’agricoltura e all’ambiente“.

Il piano strategico della PAC ha stabilito, tra i vari interventi per il comparto agricolo, anche misure rivolte al settore dell’apicoltura. Le Regioni possono stabilire, in funzione della specificità dell’apicoltura del proprio territorio, i criteri per l’ammissibilità dei soggetti richiedenti il beneficio e le modalità per l’applicazione dei sottoprogrammi. La Regione Piemonte a tal proposito comunica che dal 20 luglio 2023 e fino al 30 settembre 2023 è possibile presentare domanda sull’applicativo SIAN per la richiesta dei contributi per l’intervento A, l’azione f.1 e per l’Intervento B. relativo al settore apistico.
Alcuni interventi del bando sono destinante a forme associate di apicoltori, mentre altre a forme singole.

Non è possibile delegare il CAA che detiene il fascicolo alla presentazione della domanda di aiuto o di pagamento.

La procedura da seguire per la presentazione della domanda di aiuto è quella contenuta nel manuale AGEA, consultabile al seguente link: https://www.sian.it/downloadpub/zfadlx010?id=512799

In allegato gli interventi disponibili, la Determinazione Dirigenziale della Regione Piemonte e la Dichiarazione domanda di aiuto per gli apicoltori singoli

Allegato_1_INTERVENTO_A_FORME_ASSOCIATE

Allegato_2_INTERVENTI_B_FORME_ASSOCIATE&SINGOLE_AZIENDE_APISTICHE

Allegato_3_azione_F.1._FORME_ASSOCIATE

Allegato_A-_DICHIARAZIONE_DOMANDA_AIUTO

DD-A17-625-2023

 

Saranno erogati a partire dai prossimi giorni i pagamenti previsti dal decreto ministeriale n. 327494 del 22 luglio 2022 riferito alla “Ripartizione dei fondi a sostegno della filiera apistica“, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2022. “Rinnovo la soddisfazione espressa al Sottosegretario al ministero dell’Agricoltura con delega al settore Luigi D’Eramo – dichiara il presidente della Federazione Apicoltori Italiani (FAI) Raffaele Cironeper aver tenuto fede alle anticipazioni rilasciate nel corso del convegno “L’apicoltura italiana che difendiamo”, svoltosi a Piacenza il 5 marzo“.
Un ristoro attesissimo dagli apicoltori italiani beneficiari di risorse che vanno a incentivare l’allevamento apistico, la pratica dell’impollinazione a mezzo di api e il nomadismo degli alveari.
Apprezzamento a Luigi D’Eramo e al MASAF – conclude il presidente FAI – per aver così rassicurato migliaia di apicoltori beneficiari di una liquidazione che Agea effettuerà entro e non oltre il 31 maggio 2023, mettendo il comparto in condizione di affrontare con maggiore fiducia la nuova stagione produttiva ormai alle porte“.

Uno spazio meritato quello che il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ha riconosciuto all’apicoltura nel Piano strategico della PAC 2023-2027. Il decreto, che incrementa da 9 a 17 milioni di euro l’intervento quinquennale in favore del settore apistico, firmato dal Ministro Francesco Lollobrigida, è una buona notizia per il comparto e mette l’Italia in condizione di distinguersi nel panorama UE a 27 Stati membri.
Le più importanti attese erano state rappresentate dalla Federazione Apicoltori Italiani (FAI) durante i lavori del tavolo di partenariato attivo presso il MASAF: “Dopo annate avverse e una lunga serie di eventi calamitosi, con una PAC che in passato era risultata priva di visione strategica – sottolinea il presidente della Federazione, Raffaele Cironeavevamo il dovere di sollecitare al ministero un maggior impegno a livello nazionale, affinché venissero individuate azioni prioritarie e favorito l’accesso alla platea dei beneficiari“.
L’impegno per il cofinanziamento ministeriale di questa misura comunitaria, del resto, discende da una assegnazione della UE diretta e proporzionata al numero di alveari. “Siamo consapevoli di avere continuamente incrementato il nostro patrimonio apistico – sottolinea ancora Cirone – che ammonta ormai a circa 2 milioni di colonie di api, allevate da oltre 70 mila apicoltori: cifre che collocano l’Italia in vetta alle classifiche europee, legittimando l’operato delle nostre Istituzioni e riconoscendo dignità a ciascun apicoltore“.
Diamo quindi atto al Governo, al Ministro Lollobrigida e al Sottosegretario Luigi D’Eramo con delega all’apicoltura, della manifesta volontà di difendere e conservare con atti concreti e strutturali una ricchezza inestimabile che la FAI, nell’approssimarsi del suo 70° anniversario dalla fondazione, è orgogliosa di aver finora rappresentato e preservato con altrettanto impegno.

Con la dotazione del Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio, la Legge di Bilancio dello Stato 2022 ha previsto uno stanziamento specifico per il settore dell’apicoltura, a titolo di parziale ristoro per il calo produttivo e contestuale aumento dei costi produttivi verificati nel corso delle annate apistiche 2020 e 2021.
Risorse pari a 7,75 milioni di euro per il 2022 sono state destinate all’attuazione delle misure di cui alla legge n. 313-2004 recante “Disciplina dell’apicoltura”. Le modalità di utilizzo dei fondi sono state approvate con decreto ministeriale del 20 luglio 2022, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 9 settembre. Le risorse pari a 6,95 milioni di euro destinate alle aziende apistiche finanzieranno in particolare:

– incentivazione della pratica dell’impollinazione a mezzo di api (aiuto è erogato sulla base del numero di alveari utilizzati nell’attività con un massimale di 20 euro per alveare);
– incentivazione della pratica dell’allevamento apistico e del nomadismo (indennizzo sulla base del numero di alveari dichiarati nella Banca Dati Nazionale (BDN), con un massimale pari a 40 euro ad alveare).

I beneficiari degli interventi sono gli apicoltori, in forma singola o associata che, alla data del 31 dicembre 2021, sono in regola con gli obblighi di identificazione degli alveari e sono registrati in BDN come apicoltori professionisti, che producono per la commercializzazione ed esercitano l’apicoltura sia in forma stanziale, sia praticando il nomadismo anche ai fini dell’attività di impollinazione.
Entro 30 giorni Agea, in qualità di soggetto gestore, provvederà all’emanazione delle istruzioni operative per la presentazione delle domande di partecipazione all’assegnazione dei fondi straordinari per la realizzazione degli interventi da parte degli apicoltori.