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La Commissione Europea ha stanziato 27,5 milioni di euro a parziale copertura dei danni subiti dagli allevatori per l’influenza aviaria. Ne dà notizia Confagricoltura, sottolineando che i fondi saranno prelevati in via straordinaria dalla riserva di crisi della PAC.
Il fondo UE va ad aggiungersi a quelli già mobilitati a livello nazionale. La decisione della Commissione è stata assunta a conclusione di un dialogo con il governo italiano che la Confederazione ha costantemente seguito e supportato per assicurare ai produttori avicoli il giusto ristoro economico.
Con i 27,5 milioni stanziati sarà possibile integrare i risarcimenti già disponibili sul piano interno che hanno consentito di anticipare ai produttori il 25% dei danni indiretti già richiesti.
Ora bisogna fare presto, sottolinea Confagricoltura, per venire incontro alle giuste aspettative degli allevatori. Non solo. Il riconoscimento dei ristori deve seguire la via più breve possibile per rientrare nel termine massimo del 30 settembre prossimo previsto dall’Unione per la loro spesa.
La tutela della produttività delle imprese del settore colpite dal virus, però, non si conclude con quest’ultimo provvedimento di Bruxelles. Confagricoltura continuerà a lavorare, sia a livello nazionale che a livello europeo, per ottenere il ristoro dei danni indiretti provocati dall’influenza aviaria fino al 31 dicembre 2021.

Confagricoltura ha partecipato alla riunione straordinaria convocata dal ministero dell’Agricoltura (Masaf) e dal ministero della Salute (Msal) sugli ultimi casi di aviaria che hanno coinvolto alcuni allevamenti italiani.
La Confederazione, rappresentata dal presidente nazionale della sezione avicola, Simone Menesello, ha chiesto al governo di accelerare il passo su tre aspetti che restano ancora irrisolti dell’emergenza. Il primo punto è la liquidazione dei danni indiretti, relativi al 2021 e il 2022, che gli allevamenti non hanno ancora ricevuto. È stato chiesto che le risorse stanziate (40 milioni di euro) vengano erogate nel più breve tempo possibile, anche superando alcune difficoltà che stanno mettendo a confronto gli operatori nel caso di contratti di soccida. È necessario che il governo definisca i criteri per la ripartizione equa degli indennizzi relativi ai danni subiti evitando ogni incomprensione.
Confagricoltura, infine, ha chiesto di strutturare meglio gli impianti dedicati alle operazioni di smaltimento delle carcasse degli animali a causa dell’emergenza.
I nuovi focolai confermati tra gli allevamenti sono in tutto 25 (16 in Veneto e 5 in Lombardia, a cui si aggiungono 11 in allevamenti “rurali”); 25 sono, invece, i focolai tra le specie selvatiche (11 in Veneto e 10 in Emilia-Romagna). Confagricoltura evidenzia che si tratta di cifre molto ridotte rispetto a quelle della precedente ondata che interessò 800mila capi; ciò anche a dimostrazione dell’efficacia delle misure di profilassi sanitaria e di lotta al virus attraverso abbattimenti mirati e operazioni di smaltimento.
C’è l’assoluta necessità di avere più impianti di smaltimento autorizzati nelle zone circostanti ai focolai così da ridurre al minimo il trasporto delle carcasse infette – dichiara Menesello – sul riconoscimento dei danni causati dall’aviaria fino ad oggi chiediamo tempi certi e celeri per le aziende. Auspichiamo, inoltre, che per le emergenze del settore primario venga istituito un fondo dedicato, che consenta di intervenire tempestivamente e semplificando le procedure per la concessione dei ristori”.

Il decreto ministeriale n. 216437 del 12 maggio 2022 sono stati disposti gli interventi per compensare le perdite di reddito subite dalle aziende avicole a seguito dell’insorgere di focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità, nel periodo dal 23 ottobre 2021 al 31 dicembre 2021. Le risorse messe a disposizione con la legge di bilancio ammontano a 30 milioni di euro. Il 27 luglio Agea ha emanato la propria circolare per dare avvio alla presentazione delle domande e quindi per giungere alla liquidazione degli importi entro l’anno.
Le aziende avicole che possono beneficiare del sostegno sono quelle interessate dalle misure sanitarie ubicate nelle zone regolamentate dalle norme comunitarie e nazionali. Si tratta di aziende di allevamento e di aziende della trasformazione appartenenti alle seguenti categorie merceologiche: pollo; faraona; anatra; oca; gallina ovaiola; pollastra; cappone; pulcino delle specie elencate; tacchino; uova da consumo e da cova del genere “Gallus” e “Meleagris”; Specie minori (quaglie, fagiani, piccioni e starne). Possono presentare domanda di aiuto tutti i soggetti (incubatoi, allevamenti da riproduzione, da ingrasso e per la produzione di uova da consumo, svezzatoi, centri imballaggio uova, mattatoi e trasformatori) che siano in grado di dimostrare, mediante documentazione costituita dai registri ufficiali delle aziende o da altra documentazione contabile, sanitaria e commerciale, i danni indiretti subiti in conseguenza dell’attuazione delle misure sanitarie nel periodo stabilito dal citato decreto. Quest’ultimo prevede anche che le domande vadano presentate entro il 20 settembre 2022 e che il pagamento dell’aiuto avvenga entro il 31 dicembre 2022.
L’intervento più richiesto dagli allevamenti è il “prolungamento vuoto sanitario/mancato accasamento” per accedere al quale è necessario avere copia del registro di allevamento, nonché ogni altro documento atto a comprovare il danno indiretto subito. Altri interventi afferiscono a, distruzione uova, trasformazione uova da cova, trasformazione in uova da consumo, soppressione pulcini, soppressione pollastre, macellazione anticipata riproduttori, prolungato accasamento, perdita di valore per vendita animali fuori standard, perdita valore carne fresca, riduzione attività di macellazione.
Il sostegno è determinato fino ad un massimo del 25% del danno totale subìto dai beneficiari, fatta eccezione per le specie minori dove l’aiuto può arrivare fino al 100%.
Gli uffici di Confagricoltura sono a disposizione per la consulenza e la presentazione delle domande.

In settimana, in Commissione Bilancio al Senato sono passati due emendamenti, fortemente voluti da Confagricoltura, a favore delle imprese colpite dall’influenza aviaria. I due emendamenti aggiungono altri 10 milioni di euro alla disponibilità del fondo di emergenza per il comparto avicunicolo che in legge di Bilancio era stata fissata a 30 milioni. Un risultato importante che incrementa la dotazione delle misure per fare fronte al blocco delle movimentazioni degli animali e delle esportazioni a causa dell’influenza aviaria.

Peste suina (Psa) e influenza aviaria sono stati i temi su cui Agrinsieme è intervenuta nelle commissioni Agricoltura di Senato e Camera. Il Coordinamento, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, condivide la scelta del Mipaaf di nominare un Commissario straordinario per contrastare la diffusione della Psa, ma a tale figura si dovrà garantire libertà decisionale e una disponibilità finanziaria adeguate al compito.
È inoltre fondamentale – evidenzia Agrinsiemeaccelerare sulla distribuzione del fondo da 50 milioni di euro previsto dal decreto Sostegni ter, di cui 15 milioni andranno agli interventi di biosicurezza. I restanti 35 milioni sono destinati al sostegno della filiera suinicola“. Il Coordinamento ritiene che tali risorse debbano essere assegnate a partire dagli allevamenti più vicini alle zone infette.
Il Coordinamento chiede anche la modifica di alcuni interventi per la biosicurezza negli allevamenti che si trovano nelle aree interessate. In particolare, occorre ridimensionare l’ambito di azione del provvedimento sanitario alle sole aziende rientranti in un raggio ridotto rispetto a quanto previsto dalle attuali disposizioni. L’obbligo di installazione delle recinzioni, infatti, attualmente è esteso indiscriminatamente a tutti gli allevatori delle regioni confinanti con l’area infetta.
È inoltre necessario procedere, ad avviso di Agrinsieme, sia all’abbattimento mirato dei cinghiali nelle aree interessate e in quelle “buffer” (rientranti in un raggio di 10 chilometri), sia all’abbattimento dei suini domestici presenti nelle zone focolaio, con la previsione di opportuni ristori.
Sul fronte dell’influenza aviaria, le questioni aperte sono molte, a partire dall’avvio del fondo di 30 milioni previsto dalla legge di Bilancio per la filiera avicunicola, ancora in attesa del decreto attuativo. A riguardo, il Mipaaf ha annunciato che presenterà una bozza il prossimo 11 marzo. Come già stabilito, le risorse verranno utilizzate per anticipare parte degli indennizzi relativi ai danni indiretti, per i quali verrà chiesto un rimborso a Bruxelles.
Il Coordinamento ha chiesto poi di accelerare l’avvio della procedura in sede comunitaria relativa ai danni del periodo ottobre-dicembre 2021, quantificati in circa 70 milioni di euro, così da avviare il negoziato con la Ue.
Infine, Agrinsieme auspica la ripresa dell’attività produttiva con il riavvio progressivo dei riaccasamenti, fino ad ora limitati a causa dei numerosi vincoli dell’emergenza sanitaria.