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Oltre ai provvedimenti in materia di energie rinnovabili contenuti nel DL “semplificazione” pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 24 febbraio scorso, si prospettano interessanti novità per agrivoltaico, biogas, biomasse e biometano nel quadro delle misure di incentivazione delle energie rinnovabili (PNRR/D.LGS. 199-21) attualmente in fase di emanazione.
DM Autoconsumo: il MASE ha avviato la procedura di notifica a Bruxelles del decreto che disciplina le modalità di incentivazione dell’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo/condivisione dell’energia rinnovabile (CER). Il medesimo decreto, definisce criteri e modalità per la concessione dei contributi previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 (Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo) del PNRR.
DM Sviluppo Agrivoltaico: verso la fine gennaio è stato messo a punto lo schema del decreto MASE per l’attuazione della misura PNRR “Sviluppo Agrivoltaico”, la cui stesura risale alla fine dello scorso anno, redatta dopo la consultazione avviata dal MASE a luglio 2022, e che potrà essere ancora oggetto di modifiche e aggiornamenti.
DM FER 2: Il Decreto, in attuazione del D.Lgs. 199/21, disciplina l’incentivazione della produzione elettrica da biomasse e biogas (nuovi e vecchi impianti). Il DM è in discussione a Bruxelles e, a breve, dovrebbe essere conclusa tale procedura. In particolare, il provvedimento dispone modalità e condizioni per il proseguimento dell’incentivazione per impianti a esistenti. Nel medesimo decreto è presente anche l’incentivazione della produzione elettrica da fotovoltaico flottante.
Infine, rammentiamo che fino al 31 marzo, è aperto il bando che sostiene la produzione di biometano sia attraverso nuovi impianti, sia mediante riconversione di strutture esistenti di biogas (Bando relativo al DM 15 settembre 2022), in attuazione della misura PNRR “Sviluppo Biometano”.

Il GSE ha reso note le modalità con le quali gli operatori possono procedere al potenziamento degli impianti alimentati a biogas e a biomasse di potenza fino a 1 MW in esercizio al 21 maggio 2022. E’ stato confermato che l’incremento di capacità produttiva nei limiti del 20% non è subordinato all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso, e che il contratto di incentivazione in essere rimarrà valido anche qualora la capacità tecnica dell’impianto, a valle del potenziamento, dovesse comportare il superamento delle “soglie” (es.100 KW, 300 KW, 999 KW) previste nell’ambito dei pertinenti decreti di incentivazione per il riconoscimento della Tariffa omnicomprensiva in luogo della Tariffa incentivante e l’accesso diretto agli incentivi in luogo della partecipazione ai Registri. Il GSE ha inoltre specificato che la produzione di energia elettrica aggiuntiva rispetto alla potenza nominale dell’impianto ammessa agli incentivi non sarà incentivata, per cui non ci saranno effetti sulle bollette e sugli oneri generali di sistema.
Dal punto di vista operativo, il titolare del contratto di incentivazione (Contratto ex D.M. 18 dicembre 2008 di Tariffa omnicomprensiva – Contratto FER di Tariffa Onnicomprensiva) sarà tenuto a trasmettere, entro 60 giorni dalla data di completamento dell’intervento, un’istanza di “Potenziamento non incentivato” ai sensi delle Procedure Operative esclusivamente mediante l’applicativo informatico SIAD, disponibile nel Portale Informatico del GSE.
Anche se non sono previste ulteriori permessi, Confagricoltura consiglia di comunicare agli enti preposti all’autorizzazione alla costruzione ed esercizio dell’impianto, l’effettuazione dell’intervento di potenziamento, ciò al fine di evitare eventuali contestazioni dai soggetti preposti ai diversi controlli sugli impianti.

Siamo soddisfatti per la conferma anche per il 2021 degli incentivi agli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kW e facenti parte del ciclo produttivo di un’impresa agricola e di allevamento. Portiamo a casa un nostro grande risultato, che sottolinea l’importanza strategica delle bioenergie, un modello di sviluppo che mette al centro la sostenibilità, l’economia circolare e l’innovazione tecnologica. In Italia si contano quasi 2.000 impianti e più di 12.000 occupati”.
Questo il commento del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in relazione alla conversione in legge del DL Milleproroghe, che ha concluso ieri in tarda serata il suo iter nelle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera e che lunedì verrà approvato dall’Aula.
Particolare soddisfazione anche per l’approvazione dell’emendamento che proroga la validità dei patentini fitosanitari, come richiesto da Confagricoltura, e degli attestati per le macchine irroratrici a tutto il 2021. Le Commissioni hanno anche approvato il rinvio della scadenza del bonus vacanze (tax credit vacanze) dal 30 giugno al 31 dicembre di quest’anno; il programma triennale di pesca e acquacoltura; le disposizioni a favore delle popolazioni dei territori dell’Italia centrale colpiti dal sisma del 2016 e i finanziamenti agevolati per le imprese agricole di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Per ragioni di tempo – per la conversione in legge, il testo deve essere approvato dal Senato entro il 1° marzo – il documento approvato stanotte in Commissione non subirà ulteriori modifiche nei successivi passaggi del suo iter e può pertanto considerarsi definitivo.

Si è concluso il confronto sul piano tecnico tra i Ministeri dello Sviluppo Economico, Ambiente e Agricoltura sui decreti di incentivazione del biogas e delle biomasse:

– DM per la programmabilità delle immissioni in rete della produzione elettrica da biogas in impianti entrati in esercizio prima del 2008 (L. 160/2019 – art.1, commi 524-526 – della legge di bilancio 2020);

– DM FER II incentivazione per i nuovi impianti a biogas e biomasse (attuazione art. 24 D.Lgs. 28/11).

Su entrambi i provvedimenti è stata definita la struttura complessiva, mentre manca ancora un accordo sul livello di incentivazione. A livello tecnico non è stata trovata una convergenza e la questione è stata rimessa al livello politico: si auspica che la questione venga definita positivamente a breve e quindi si dia avvio all’iter di consultazione con gli stakeholder e con le regioni, nonché la notifica a Bruxelles.
Per ambedue i decreti, mentre sono stati fatti importanti passi in avanti in relazione alle disposizioni tecniche relative alla tipologia di biomasse, provenienza/prevalenza, i livelli di incentivo proposti dal Mise sono talmente bassi che rendono inutile i provvedimenti; peraltro c’è il rischio che i tempi di pubblicazione slittino oltre la primavera, per cui oltre a proseguire l’azione con il governo per sostenere l’esigenza di incentivi congrui, Confagricoltura ha suggerito al Parlamento di inserire nella legge di bilancio di quest’anno la proroga anche per il 2021 dell’attuale regime sul biogas per i piccoli impianti.

Pieno apprezzamento è stato espresso dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, alla proposta del Consorzio Italiano Biogas (CIB) “Farming for Future”, per la conversione agroecologica dell’agricoltura italiana stimolata dalla diffusione del biogas agricolo, in accordo con gli obiettivi del Green Deal e delle relative strategie di settore, Farm to Fork e Biodiversità.
Un progetto – ha detto Giansanti nel corso dell’evento di presentazione – nato nelle campagne, dagli agricoltori per gli agricoltori, che sottolinea il ruolo che essi hanno avuto nel raggiungimento degli obiettivi 2020 e quello che avranno ancora nel processo di avvicinamento a quelli posti dall’Agenda 2030”.
Giansanti ha ricordato come negli ultimi dieci anni lo sviluppo delle bioenergie abbia portato, nella maggior parte delle imprese agricole, a un rilancio di attività che rischiavano di non avere futuro, come la zootecnia, ma abbia anche portato benefici ai territori, viste le ricadute economiche sull’industria e sulle aziende agromeccaniche.
Il settore primario è consapevole del ruolo centrale che assume l’impresa agricola sana, vitale e produttiva, nella mitigazione del cambiamento climatico attraverso le proprie produzioni, le proprie superfici e i propri residui, ed è altrettanto consapevole del costo dell’adattamento al cambiamento climatico, che renderà sempre meno disponibili risorse naturali fondamentali quali l’acqua e il suolo, in uno scenario di incremento della temperatura che comporterà una maggiore aridità dei terreni, cambi colturali importanti a livello territoriale, attacchi di patogeni sempre più diffusi, fenomeni meteorologici sempre più estremi. Le risposte da parte di un’agricoltura e silvicoltura competitive, allora, non potranno che prevedere soluzioni innovative e smart. Questo significa certamente agricoltura di precisione, ma anche intensificazione sostenibile delle produzioni, biotecnologie, produzione di energia rinnovabile (biogas, biomasse, fotovoltaico), fertilizzanti organici prodotti in ambito agricolo (digestato).
La decarbonizzazione dell’economia al 2050 impone non solo una forte transizione energetica nel prossimo decennio, ma anche un’attenzione crescente alle pratiche in grado di fissare e stoccare CO2.
Le aziende agricole e forestali – ha rimarcato il presidente di Confagricolturapossono avere un ruolo strategico nella decarbonizzazione del settore energetico attraverso la produzione rinnovabile di energia termica, elettrica e biocarburanti, ma anche favorendo un incremento della capacità di assorbimento della CO2 nei suoli agricoli e nelle foreste attraverso l’ulteriore sviluppo di filiere agroenergetiche basate sull’uso di biomasse agricole e forestali, partecipando così al processo di crescita della bioeconomia e dell’economia circolare e portando nuove opportunità di reddito nelle aree interne del Paese dove la disponibilità di biomasse è ampia, ma scarsamente valorizzata”.
Per questo occorre accompagnare le aziende agricole in un’ulteriore fase di sviluppo, che tenga conto della tipologia degli impianti a biogas in esercizio, dell’ampio potenziale di produzione di biogas da matrici agricole, delle opportunità di mantenere l’attuale livello di produzione elettrica da biogas, nonché di supportare la crescita del biometano da destinare ai trasporti e alla rete del gas naturale. Ugualmente importante sarà sviluppare ulteriormente il fotovoltaico in agricoltura, che può rappresentare un elemento di crescita economica e ambientale molto importante non solo per il settore agricolo, ma anche per l’industria, per i territori e le comunità locali. La copertura fotovoltaica degli edifici rurali, con particolare riferimento a quelli strumentali all’attività agricola, è il primo punto su cui lavorare per favorire una più ampia diffusione degli impianti in ambito agricolo.