Con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della produzione birraia artigianale sul nostro territorio, la Regione Piemonte ha pubblicato il 15 dicembre scorso la legge n.20 di promozione e valorizzazione della filiera brassicola.
Il provvedimento mira a incentivare la coltivazione e la qualità delle materie prime quali, per esempio, il luppolo e l’orzo, anche tramite lo sviluppo di filiere locali.
La legge, nel definire cos’è la birra artigianale, introduce il concetto di piccoli birrifici agricoli o microbirrifici agricoli, ovvero di aziende agricole di cui all’articolo 2135 del codice civile che producono la bevanda nell’ambito delle attività connesse all’agricoltura, con la possibilità di somministrare e vendere il prodotto direttamente al consumatore.
Tra gli interventi di valorizzazione e tutela, la legge 20 prevede l’istituzione del registro dei birrifici artigianali (entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore) e del logo di filiera brassicola: entrambi gli strumenti poggiano su di un accordo tra i soggetti che concorrono alla realizzazione del prodotto, da cui scaturisce il progetto che definisce i ruoli degli stessi in modo coordinato e organico.
Infine, la legge sostiene le iniziative di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti di produzione e incentiva l’acquisto di macchinari, anche innovativi, con uno stanziamento di risorse finanziarie stimato in 150 mila euro l’anno per il biennio 2023 – 2024.
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La “Birra del Piemonte” è stata riconosciuta dalla Regione Piemonte come prodotto agroalimentare tradizionale (PAT), categoria individuata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e di cui fanno parte le produzioni le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo per un periodo di almeno venticinque anni, e che pertanto rappresentano parte del patrimonio gastronomico e culturale nazionale. La richiesta di riconoscimento, presentata dal consorzio Birra Origine Piemonte, è stata valutata dai competenti Uffici della Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, con la collaborazione del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, ed ha portato alla redazione della relativa scheda tecnica. Il percorso si concluderà con il definitivo inserimento nell’elenco regionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte tramite apposita deliberazione della giunta regionale.
Si tratta di un primo significativo riconoscimento per questo prodotto, che affonda le proprie radici nella seconda metà del XIX secolo, quando la presenza di oltre trenta birrifici faceva del Piemonte una delle principali realtà nazionali. Attività che, dopo alcuni decenni di rallentamento, è tornata a svilupparsi nei primi anni ‘90 del XX secolo, con la rinascita della “scuola artigianale” della birra, e che da allora è stata portata avanti fino ad oggi da numerosi birrifici diffusi sull’intero territorio regionale i quali, nelle loro produzioni artigianali, oltre a riproporre le metodiche di lavorazione peculiari della produzione brassicola “storica”, hanno progressivamente ripreso l’utilizzo (in alcuni casi esclusivo) di materie prime di origine locale.
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