Articoli

Le imprese agricole non sono assolutamente in grado di assorbire ulteriori aumenti dei costi energetici che, nei soli primi tre mesi di quest’anno, sono aumentati di oltre il 18% sullo stesso periodo del 2021. Senza il blocco del prezzo del gas a livello europeo e il varo di nuove misure a supporto della liquidità – dichiara la Giunta esecutiva di Confagricolturac’è il rischio imminente che un elevato numero di imprenditori del nostro settore sia costretto a sospendere o a ridurre l’attività produttiva. Di conseguenza, calerebbero le forniture ai mercati e alle industrie di trasformazione, a vantaggio delle importazioni da Paesi in cui i costi energetici sono inferiori”.
Prendendo poi in esame le decisioni, annunciate dal governo tedesco, di fissare un tetto sul prezzo del gas a livello nazionale e di stanziare 200 miliardi di euro a sostegno di famiglie e aziende, Confagricoltura ritiene che queste scelte unilaterali degli Stati membri determinano una vera e propria distorsione di concorrenza tra le imprese.
Il regolare funzionamento del mercato unico non può dipendere dalla capacità di spesa dei bilanci statali”, sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Il sostegno alle imprese deve essere attuato a livello europeo, riproponendo le misure comuni già attuate durante la pandemia a tutela dell’occupazione oppure autorizzando gli Stati membri a ridurre i costi energetici utilizzando una parte dei fondi già assegnati dall’UE per altre finalità, ma non ancora impegnati”.
Nonostante l’intensità della crisi in atto l’Unione Europea ha mantenuto invariati gli stanziamenti all’agricoltura. “Non solo ma dal prossimo anno – fa notare la Giunta confederale – i sostegni comunitari subiranno una progressiva riduzione del 15% in termini reali”.

La Regione Piemonte ha inviato al Consiglio dei Ministri un documento che riassume le richieste e le proposte per fronteggiare il caro energia, elaborate tenendo conto di quanto emerso dal confronto con le rappresentanze del mondo economico e produttivo.
Si tratta di misure urgenti idonee ad affrontare questo momento di estrema difficoltà e a garantire la tenuta economica del Paese e di strumenti, da attivare nel medio e lungo periodo, per offrire una prospettiva di stabilità a imprese e cittadini, visto che questa emergenza ha accelerato le conseguenze di decenni di gestione sbagliata del tema energia.
Secondo il Piemonte occorre:
– definire stock di energia a prezzo calmierato (tenendo come riferimento il 2020) da mettere a disposizione del sistema produttivo in funzione di dimensione, settori, consumi e fatturato;
– fissare uno sconto in bolletta con i fondi degli extra profitti, in quanto la produzione di energia è generata in percentuali importanti anche da fonti rinnovabili ma il prezzo che paga l’utente finale è interamente tarato sul valore del gas;
– facilitare gli impianti realizzati per l’autoconsumo nell’attesa dell’allacciamento alla rete degli impianti da fonti rinnovabili installati dalle imprese;
– finanziare gli investimenti in corso sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, attivabili anche mediante le imprese che offrono tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari, facendosi carico sia degli oneri economici sia di quelli organizzativi;
– allargare la categoria dei beni strumentali che godono del credito d’imposta, inserendo gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili:
– ridefinire i parametri per incentivare le imprese in cui il consumo energetico ha alta incidenza rispetto al fatturato, indipendentemente dalla classificazione come energivore o meno.
– ridurre l’Iva sul teleriscaldamento al 5%.

ISMEA informa che è già operativa la nuova Garanzia “U35” prevista dal decreto legge del 17 maggio 2022, n. 50, articolo 20. U35 viene rilasciata a fronte di finanziamenti bancari destinati alle imprese agricole e della pesca colpite dai rincari energetici, del carburante e delle materie prime. Il rilascio da parte di Ismea avverrà in via automatica con modalità analoghe a quelle già sperimentate per le operazioni L25 Covid.
La garanzia U35 sarà rilasciata a fronte di finanziamenti bancari destinati alle PMI agricole e della pesca colpite dai rincari energetici, del carburante e delle materie prime; coprirà al 100% le operazioni di credito di importo non superiore a 35mila euro e comunque entro il valore dei costi per l’energia, carburante e materie prime registrato nel 2021, di durata fino a 10 anni, comprensivi di un periodo di preammortamento di almeno 24 mesi.
U35 sarà gratuita e cumulabile con le altre garanzie rilasciate da ISMEA e sarà ottenuta in via automatica con modalità analoghe a quelle già sperimentate per le operazioni L25 Covid.
La garanzia ha avuto il nulla osta dalla Commissione Europea a fine giugno, pertanto è già richiedibile presso le banche.

Si segnala che l’art 19 bis del c.d. DL Caro Energia (DL n. 21/2022, convertito nella legge n. 51/2022) è intervenuto sulla materia della prelazione legale agraria, disponendo che: “Al primo comma dell’articolo 14 della legge 26 maggio 1965, n. 590, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “o quando sui finanziamenti bancari destinati all’acquisto dei terreni per favorire
l’insediamento di giovani in agricoltura sia stata rilasciata garanzia dall’ISMEA ai sensi dell’articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102.”
La norma va letta alla luce di un rinnovato favor legislativo nei confronti dei giovani imprenditori ed ha la finalità di promuoverne l’insediamento in agricoltura, semplificando ed efficientando le procedure di acquisto e vendita.
Nello specifico, l’intervento normativo esclude il diritto di prelazione quando – in caso di trasferimento a titolo oneroso di fondi concessi in affitto a coltivatori diretti, a mezzadria, a colonia parziaria, o a compartecipazione, esclusa quella stagionale – i terreni siano acquistati da giovani che intendano insediarsi in agricoltura mediante finanziamenti concessi da banche, intermediari bancari iscritti nell’elenco speciale del TUB, nonché dagli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito agrario, purché sia stata rilasciata garanzia dall’ISMEA.
Tale ipotesi va ad aggiungersi agli altri casi di esclusione del diritto di prelazione, menzionati dall’art. 14, L. n. 590/1965: acquisto dei terreni dagli Enti, ai sensi e per gli scopi di cui all’art. 12 ovvero acquisto o vendita dei terreni dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA).

In attesa della pubblicazione del testo definitivo licenziato venerdì scorso (18 febbraio) dal Consiglio dei Ministri in materia energetica, Confagricoltura esprime apprezzamento per l’accelerazione sulla semplificazione e sulle risorse a disposizione per sviluppare ulteriormente le energie rinnovabili, che riguardano gli impianti tra 50 kw e 200 kw e l’iter autorizzativo.
Rilevanti novità riguardano l’agrovoltaico, per cui si amplierebbero le tipologie costruttive, fermo restando la sinergia tra produzione agricola ed energetica. Importante – per Palazzo della Valle – sarebbe la dotazione di 267 milioni di euro per promuovere la produzione di energia elettrica green e l’autoconsumo per le PMI con la realizzazione di impianti con potenza massima di 200 Kw.
Non sono risolutivi, invece, ad avviso di Confagricoltura, gli interventi a breve termine che sarebbero previsti sui costi energetici. Pur essendo importanti anche per le imprese agricole, con la conferma dell’annullamento degli oneri di sistema, non riguarderebbero infatti gli extra costi energetici, ma esclusivamente le imprese classificate energivore.
Per il settore agricolo si tratta esclusivamente di poche e specifiche realtà produttive che svolgono attività di trasformazione a cui è associata una forte domanda di energia elettrica o gas. Se le anticipazioni saranno confermate, – conclude Confagricoltura – si sarebbe persa, in generale, l’occasione di agire in modo efficace sulla compensazione dei costi energetici delle imprese agricole, in particolare del comparto florovivaistico.