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ANCI Piemonte e Regione Piemonte in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino organizzano un corso di formazione residenziale sulle Politiche locali del cibo nei giorni 20, 21 e 22 ottobre 2023, presso il Comune di Castagnole delle Lanze.
L’intento è la promozione di un sistema del cibo sostenibile a livello locale per fornire cibo sano e salutare, ambienti urbani più vivibili, adeguata remunerazione per tutti gli attori della filiera alimentare, sviluppando, al tempo stesso, un’economia locale basata su nuove relazioni fra città e campagna e tra agricoltori e consumatori.
La sicurezza alimentare, la gestione sostenibile della produzione agricola e dell’ambiente, la promozione del patrimonio culturale tradizionale e l’educazione al consumo sono solo alcuni degli aspetti che possono beneficiare dell’implementazione di politiche locali del cibo. Per affrontare adeguatamente alcune tra le molteplici problematiche connesse al sistema-cibo e adottare politiche efficaci, è indispensabile che venga acquisita piena consapevolezza sui principali aspetti tecnici e amministrativi sottesi al tema.

In allegato il programma dell’evento

Programma Politiche del Cibo – V10

Ancora una fiera senza prezzo: dopo lo scorso anno anche l’edizione 2023 della Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze, giunta alla 164° edizione, ha lasciato tutti a “bocca asciutta”. Con la raccolta ancora in corso in quasi tutto il territorio astigiano e quindi con una produzione ancora da quantificare, è stato impossibile esprimere al momento un’indicazione relativa alla quotazione del prodotto. A rendere tutto ancora più incerto anche i fenomeni atmosferici avversi degli ultimi due mesi che hanno influito notevolmente sull’andamento della produzione.
Ma se la produzione quest’anno ha subito una battuta d’arresto rispetto alla scorsa annata, rimane ad alti livelli l’aspetto qualitativo. “Merito in primis dell’impegno profuso dalle aziende agricole – afferma Enrico Masenga, coordinatore del settore tecnico della Confagricoltura di Asti, tra i relatori del tavolo pubblico di confronto del settore corilicolo che ha avuto luogo questa mattina a Castagnole Lanze – che hanno svolto diligentemente negli anni tutti i trattamenti fitosanitari adeguati per ridurre la presenza del parassita. Inoltre il nocciolo è tra le colture più resilienti ai repentini cambiamenti climatici e quindi anche quest’anno la qualità è stata preservata”.
La Confagricoltura di Asti punta l’attenzione su ricerca e assistenza tecnica: “per aumentare la qualità del prodotto, garantendo automaticamente un prezzo più remunerativo per l’intera filiera – dichiara Masenga – è necessario intensificare l’assistenza tecnica e investire maggiormente nella ricerca, studiando impianti di microirrigazione che permettano di far fronte all’instabilità causata dalle condizioni meteo”.
La Confagricoltura di Asti ha inoltre chiesto alla Regione Piemonte – rappresentata questa mattina dal presidente Alberto Cirio, dal vicepresidente Fabio Carosso e dall’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa – l’istituzione di bandi appositi finalizzati al sostegno dell’attività corilicola.
Per quanto riguarda il capitolo prezzo, “non siamo ancora in grado di fornire indicazioni di prezzo – conclude Masenga – in quanto la raccolta è ancora in corso e dobbiamo ancora stabilire il deficit produttivo rispetto allo scorso anno”.

 

Alcune foto del tavolo pubblico di confronto che ha avuto luogo stamattina a Castagnole Lanze

 

Ampia partecipazione alla Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze ma l’accordo sul prezzo si è concluso con un nulla di fatto. Entrambe le parti coinvolte, agricola ed industriale, non sono riuscite ad arrivare ad un accordo per l’indicazione di un prezzo di partenza della nocciola Piemonte IGP.
Confagricoltura, rappresentata dal suo coordinatore del settore tecnico Enrico Masenga, presente all’interno della commissione, ha chiesto un aumento del prezzo rispetto allo scorso anno, a fronte del sostanzioso incremento dei costi di produzione che gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare durante questa annata: energia, concimi, fertilizzanti, gasolio agricolo, ecc. che hanno subito una vertiginosa impennata.
Dal punto di vista della produzione, infatti stiamo assistendo quest’anno ad una produzione variegata: nell’areale storicamente più produttivo, come la Langa, si è registrato un fortissimo calo rispetto ad altre zone, come ad esempio l’astigiano, dove la produzione si attesta intorno alla media. Nonostante il periodo siccitoso che stiamo tuttora attraversando il nocciolo ha resistito bene allo stress con una produzione di qualità, con poco cimiciato e con una pezzatura solo leggermente inferiore alla norma.
Nonostante non si sia riusciti a concordare un’indicazione di prezzo, la fiera della nocciola di quest’anno ha rappresentato sicuramente un’occasione di confronto costruttivo con tutti gli attori della filiera corilicola”, afferma il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle. “Si è preferito quindi non comunicare al momento alcuna indicazione di prezzo, anche per le incertezze legate alla quantità delle nocciole, condizionata dalla siccità, oltre agli aumenti dei costi di produzione”.
Comprendiamo le numerose difficoltà causate dall’aumento dei costi subito da tutti gli attori della filiera – afferma Cristina Bello, presidente della Sezione Corilicola della Confagricoltura di Asti, anch’ella presente alla fiera in rappresentanza dell’associazione agricola astigiana – ma riteniamo necessaria, a nostro avviso, una maggiore tutela nei confronti del settore primario, ovvero il comparto da cui si genera la filiera corilicola, sostenendo le aziende che intendono continuare a produrre in un territorio che altrimenti rischierebbe lo spopolamento

 

Alcune immagini dell’edizione 2022 della Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze

 

         

Dai 360 ai 400 euro al quintale: è questa la quotazione di partenza della Nocciola Piemonte IGP relativa all’annata 2021, ufficializzata questa mattina a Castagnole Lanze in occasione dell’ormai consueta Fiera della Nocciola. Un prezzo che regala una leggera boccata di ossigeno ai corilicoltori astigiani che compensa, seppur in minima parte, l’annata negativa che tutto il comparto sta vivendo. “Quest’anno rispetto alle annate precedenti è quanto mai difficile stabilire un prezzo di partenza considerato il brusco calo della quantità produttiva”, affermano gli organizzatori della manifestazione.
Poche luci e tante ombre: con queste lapidarie parole i tecnici di Asti Agricoltura definiscono l’annata corilicola 2021. Il dato allarmante è rappresentato dal vertiginoso calo della produzione causato soprattutto delle condizioni atmosferiche nefaste che in alcune zone hanno compromesso irreversibilmente intere produzioni. Secondo i tecnici della Confagricoltura di Asti, “in Piemonte siamo intorno al 70% in meno, stiamo parlando di 5/7 quintali all’ettaro mentre lo scorso anno si viaggiava intorno ai 20”. I principali protagonisti di questa disfatta sono da attribuirsi in primis alle gelate del 7 e 8 aprile e la violenta grandinata che si è verificata nei primi giorni del mese di luglio. L’unico aspetto positivo è rappresentato fortunatamente da un esigua presenza di cimice asiatica sui noccioleti che sono stati oggetto di trattamenti. “Asti Agricoltura, insieme alla Fondazione Agrion – afferma Enrico Masenga, tecnico specialistico di Asti Agricolturaha realizzato un progetto di monitoraggio che abbinato ad una serie di mirati e tempestivi trattamenti, (suggeriti alle aziende tramite periodici bollettini inviati dalla nostra Organizzazione), ha avuto come risultato il contenimento di questo pericoloso parassita”.
Uno dei problemi maggiori di questa annata è anche la siccità: i numerosi e repentini episodi temporaleschi del mese di luglio non hanno infatti permesso un soddisfacente assorbimento di acqua da parte del suolo. “Bisognerebbe iniziare a valutare un sistema di irrigazione per compensare questi periodi molto siccitosi”, affermano dalla sede astigiana di Confagricoltura.
Siamo moderatamente soddisfatti del prezzo di partenza emesso – dichiara Cristina Bello, presidente della Sezione Corilicola di Asti Agricolturaaugurandoci che rimanga invariato (sperando anche in qualche leggero aumento) fino alla fine della raccolta. Il nostro auspicio, inoltre, è che una quotazione di questo tipo possa rinnovarsi anche negli anni successivi quando la produzione si spera possa ritornare agli standard abituali”.
E’ necessaria una maggiore tutela della Nocciola Piemonte – afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravallela cui rinomata qualità (conosciuta e apprezzata in tutto il mondo) è il risultato del grande impegno e sacrificio dei nostri produttori che con il loro lavoro hanno contribuito a plasmare un territorio riconosciuto Patrimonio Unesco”.
Il direttore Baravalle fa appello alle istituzioni anche in merito alle condizioni atmosferiche: “Invochiamo un maggiore sostegno economico per sopperire a queste pesanti calamità naturali che hanno messo in ginocchio i corilicoltori. La redditività di un’azienda non può essere compromessa dai cambiamenti climatici. E’ necessario garantire un supporto concreto in caso di difficoltà per incentivare anche le aziende a continuare a produrre in un territorio che altrimenti rischierebbe lo spopolamento”.

 

La delegazione di Asti Agricoltura insieme al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al vicepresidente Fabio Carosso

Anche quest’anno la Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze, giunta alla 159ma edizione ha emesso il suo verdetto: il prezzo della Nocciola Piemonte Tonda e Gentile Trilobata IGP, relativo all’annata 2018 si attesta dai 320 ai 330 euro al quintale. Un prezzo accolto con parziale soddisfazione da parte dei produttori, che speravano in una quotazione più alta alla luce di una produzione leggermente inferiore rispetto alle previsioni. Un’annata che conferma però ancora una volta l’ottima qualità che da sempre contraddistingue questa nostra eccellenza del territorio che, se abbinata ad una più efficace rete di commercializzazione, non teme nessuna concorrenza.
L’annata 2018 si può definire soddisfacente anche se siamo ben lontani dai numeri registrati fino al 2016”, afferma Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Confagricoltura Asti. “Quest’anno, secondo le prime stime, si prevede una produzione su base regionale intorno ai 120 mila quintali, ovvero 12/15 quintali per ettaro, una buona ripresa dopo la catastrofica annata dello scorso anno, ma non ancora a livelli ottimali, a causa anche di numerose e persistenti piogge che durante buona parte del periodo primaverile hanno imperversato sul nostro territorio compromettendo parzialmente, nonostante la buona fioritura, la sanità della pianta. Nei prossimi mesi il prezzo dovrebbe aumentare – conclude Masenga – fatto salvo eventuali oscillazioni della lira turca. Non sono stati invece registrati problemi di resa e di cimiciato, grazie anche ai massicci interventi di lotta ai parassiti effettuati durante l’anno. Fino a questo momento è stato fatto un buon lavoro, ma occorre non abbassare la guardia, soprattutto nei confronti della cimice asiatica”.
Se i segnali inerenti alla produzione sono abbastanza confortanti, non mancano purtroppo le note dolenti, rappresentate anche quest’anno dai furti all’interno dei noccioleti. Il nuovo allarme – dopo quello dello scorso anno – è stato lanciato da alcuni produttori corilicoli della zona della Valleversa associati a Confagricoltura Asti, che all’inizio del mese di agosto hanno avvistato diversi “lavoratori” abusivi. Confagricoltura, per bocca del suo dirigente di zona Gianni Bione, ha provveduto a denunciare l’episodio invocando a gran voce un maggiore controllo sul territorio. “Queste ruberie sono sintomatiche e spiegano come questo settore, vista l’alta redditività, sia sempre più spesso preso di mira da traffici illegali. Chiediamo quindi a gran voce maggiori controlli sulla filiera, per difendere il lavoro dei corilicoltori e per evitare che il prodotto rubato venga immesso nel circuito produttivo”.

 

Alcune immagini della giornata di lunedì