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A seguito dell’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni è stato firmato lo schema di decreto a favore del settore florovivaistico che dovrebbe contribuire a contrastare gli effetti del rincaro dell’energia.
Il provvedimento può contare su di una dotazione di 25 milioni di euro a valere sul “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura“.
Secondo le previsioni del Ministero dell’Agricoltura, le aziende beneficiarie saranno più di 8 mila, per un totale di circa 8.800 ettari di superficie a serre o con strutture protette, che necessitano a seconda delle esigenze sia di raffrescamento che di riscaldamento.
Il contributo concedibile è pari al 30% dei maggiori costi sostenuti nel periodo marzo-agosto 2022 rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno per l’acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la il riscaldamento delle serre aziendali.
L’obiettivo dell’intervento è quello di salvaguardare la competitività del settore ed evitare chiusure o arresto della produzione per assenza di liquidità delle imprese florovivaistiche, oltre a quello più generale di mitigare l’impatto degli aumenti dei prezzi di tutti gli altri mezzi di produzione.

La recente Conferenza Stato Regioni ha licenziato alcuni provvedimenti di grande interesse per il mondo agricolo, a partire dagli interventi di sostegno al comparto avicolo alle nuove modalità di funzionamento del Fondo per lo Sviluppo della Produzione Biologica fino alle nuove norme per il riconoscimento delle Organizzazioni di produttori. Per quanto riguarda le aziende avicole è stato raggiunto l’accordo sullo schema di Decreto Ministeriale per gli interventi a sostegno delle aziende avicole che hanno subìto danni indiretti dalle misure sanitarie di restrizione alla movimentazione di prodotti avicoli e volatili vivi nel periodo 1°gennaio-31 maggio 2022. Questo provvedimento si riallaccia a quello che ha messo a disposizione degli avicoltori danneggiati, nel periodo 23 ottobre – 31 dicembre 2021, 30 milioni di euro sulla Legge di Bilancio per il 2022.
E’ stato poi approvato lo schema di Decreto sulle modalità di funzionamento del Fondo per lo Sviluppo della Produzione Biologica nonché i requisiti e i criteri per la definizione dei soggetti e delle iniziative che possono essere finanziati.
La Conferenza ha anche dato il via libera allo schema di Decreto contenente le nuove disposizioni relative al riconoscimento degli organismi pagatori e all’attività di supervisione dell’Autorità competente, che comporterà modifiche di rilievo e nuove competenze per gli Enti pagatori regionali, come per esempio Arpea in Piemonte.
Per l’agricoltura di montagna è stato invece definito il Piano del Settore Castanicolo 2022-2027 con alcune modifiche rispetto allo schema di Decreto Ministeriale di adozione.
Un’intesa importante per il mondo agricolo, vista anche la situazione attuale di scarsità idrica, è stata raggiunta sul Decreto Interministeriale recante che definisce i criteri per incentivare l’uso sostenibile dell’acqua in agricoltura e per sostenere l’uso del Sistema Informativo Nazionale per la Gestione delle Risorse idriche in Agricoltura (Sigrian) per usi irrigui collettivi e di auto approvvigionamento.
Non è stato invece ancora raggiunto l’accordo sul Decreto che stabilisce i criteri generali per la determinazione, da parte delle Regioni, dei canoni di concessione per l’utenza di acqua pubblica, misura che riguarda anche le derivazioni dei consorzi di bonifica e irrigazione, necessaria tra l’altro per l’attuazione della Misura 2C4 del Pnrr.

Il 16 dicembre la Conferenza Stato Regioni ha raggiunto un accordo sullo schema di decreto relativo al Fondo nazionale per la suinicoltura, creato con lo scopo di far fronte alla perdita di reddito degli allevatori di suini; garantire la massima trasparenza nella determinazione dei prezzi indicativi da parte delle commissioni uniche nazionali del settore suinicolo; rafforzare i rapporti di filiera; potenziare le attività di informazione e di promozione dei prodotti suinicoli; migliorare la qualità dei prodotti e il benessere animale negli allevamenti; promuovere l’innovazione, anche attraverso il sostegno dei contratti di filiera e delle organizzazioni interprofessionali.
Lo schema di decreto prevede una rimodulazione del budget a disposizione con ulteriori 10 milioni per il 2021. Il Fondo prevede ora una dotazione complessiva di 15 milioni di euro destinati alla concessione di contributi per l’acquisto e l’installazione di macchinari di valutazione automatica delle carcasse suine, al finanziamento di campagne di comunicazione istituzionale e attività di informazione e promozione, volte alla valorizzazione della filiera suinicola e in particolare delle produzioni di prosciutto DOP, al sostegno per il rafforzamento della trasparenza nella determinazione dei prezzi indicativi da parte delle commissioni uniche nazionali del settore suinicolo, attraverso il potenziamento dell’acquisizione e delle analisi dei dati oggettivi di mercato e dell’aggiornamento dell’equazione di stima, anche con utilizzo di software avanzati e accordi con università e centri di ricerca e alle iniziative per il benessere animale, la biosicurezza e la sostenibilità degli allevamenti suinicoli.
Con un successivo decreto ministeriale sarà indicato l’elenco delle spese ammissibili al contributo che potranno comprendere, a scelta delle Regioni, tra le altre, materiali, attrezzature e servizi. Gli aiuti saranno concessi nel rispetto dei massimali previsti dalle applicabili normative unionali in materia di aiuti di Stato.

La Conferenza Stato-Regioni ha esaminato lo schema di decreto del Ministro delle Politiche Agricole sull’istituzione del “Fondo emergenziale per le filiere in crisi”, che avrà una dotazione di 65 milioni di euro. Le sovvenzioni sono destinate alle filiere suinicola (30 milioni), ovicaprina (9 milioni), cunicola (4 milioni), del latte bufalino (2 milioni) e del vitello da carne (20 milioni). Le imprese di allevamento di suini potranno ottenere fino a 20 euro per ogni capo di suino macellato nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020 e fino a 18 euro per ogni scrofa allevata nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020. Per gli allevamenti di bovini da carne l’aiuto previsto è fino a 110 euro per ogni capo, di età inferiore agli 8 mesi, macellato nel periodo dal 1° marzo al 30 giugno 2020. Con il raggiungimento dell’intesa nella Conferenza Stato-Regioni si potrà dare avvio alle procedure per l’accettazione delle domande. Verranno comunicate, appena sarà possibile, tutte le indicazioni utili per la presentazione delle istanze.

Giovedì 9 luglio la Conferenza Stato Regioni esaminerà la bozza di decreto per le filiere in crisi a causa del Covid-19, che prevede aiuti per 90 milioni di euro per le filiere zootecniche. Gli aiuti saranno riservati al comparto suinicolo, cunicolo, bovino da carne, ovicaprino e bufalino. Non appena sarà definito il decreto, che stanzierà contributi diretti per capo allevato e/o macellato in un certo periodo compreso nei primi sei mesi dell’anno, i tecnici di Confagricoltura saranno a disposizione degli interessati per la presentazione delle domande.