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Si è svolto nelle scorse settimane a Torino l’incontro tra i rappresentanti dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte e della Commissione regionale dell’Associazione Bancaria Italiana Piemonte per definire le possibili soluzioni a supporto del comparto agricolo, duramente provato dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.
Sono stati riepilogati i principali strumenti finanziari comunitari, nazionali e regionali disponibili per fronteggiare le difficoltà e le sofferenze di questo periodo.
Al termine della riunione, le parti hanno trovato un’intesa su alcuni punti:

– la garanzia fornita da ISMEA su un credito non superiore a 62.000,00 euro (aumentato di recente in seguito al Decreto aiuti TER – art. 17 del Decreto-Legge 23 settembre 2022, n. 144) finalizzato a coprire l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime sostenuti nel 2022 dalle PMI agricole e della pesca, potrebbe rivelarsi uno strumento particolarmente utile; l’ABI Piemonte si impegna a promuovere presso i propri associati, la conoscenza di questo intervento e di tutti gli altri strumenti finanziari già operanti da tempo nel settore agricolo; la Regione Piemonte e la Commissione Regionale ABI Piemonte cercheranno, in collaborazione con ISMEA, di semplificare e snellire le procedure di accesso alla garanzia del credito;

– la moratoria dei mutui, ampiamente utilizzata dalle imprese italiane (non solo agricole) durante il periodo di emergenza Covid-19, potrebbe rappresentare un valido aiuto per le imprese esposte verso il sistema bancario ed in difficoltà a causa della situazione contingente a livello internazionale. A tal fine, la Regione Piemonte e la Commissione Regionale ABI Piemonte ritengono che sarebbe utile che lo Stato riproponesse la moratoria e si impegnano, ciascuna per il proprio ambito di competenza, a chiederne nuovamente l’attivazione;

La Regione Piemonte intende continuare con gli interventi a sostegno degli imprenditori agricoli singoli od associati e delle cooperative agricole con la concessione di contributi negli interessi su prestiti per la conduzione aziendale; l’ABI si impegna a promuovere l’intervento regionale nei confronti degli istituti aderenti.

Il decreto-legge “Aiuti ter” (DL n. 144/2022, art. 18) ha riconosciuto un nuovo bonus di 150 euro ai lavoratori dipendenti aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro, da erogarsi, per il tramite dei datori di lavoro, una sola volta in corrispondenza della mensilità di competenza di novembre 2022.
L’INPS precisa che l’obbligo di anticipare il bonus da parte dei datori di lavoro non opera nei confronti degli operai agricoli a tempo determinato, in linea con quanto previsto dall’art. 01. c.10, della legge n. 81/2006 che prevede la possibilità di compensare le prestazioni a carico dell’INPS, anticipate dai datori di lavoro agricolo, con i contributi previdenziali esclusivamente per i lavoratori a tempo indeterminato.
Si ricorda, con l’occasione, che il bonus di 150 euro sarà erogato direttamente dall’INPS (senza necessità di alcuna domanda) agli operai beneficiari dell’indennità di disoccupazione agricola di competenza del 2021, oppure previa domanda ai lavoratori a tempo determinato del settore agricolo con più di 50 giornate lavorative nel 2021 che non abbiano maturato i requisiti necessari per godere dell’indennità di disoccupazione.

La circolare INPS in commento precisa, inoltre, che il bonus di 150 euro spetta:

• a tutti i lavoratori, anche somministrati, dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, a prescindere dalla circostanza che questi assumano o meno la natura di imprenditore;

• nella misura intera di 150 euro, anche nel caso di lavoratore con contratto a tempo parziale;

• anche laddove la retribuzione risulti azzerata in virtù di eventi tutelati (ad esempio, CIGO/CIGS, Assegno di integrazione salariale garantito dal FIS o dai Fondi di solidarietà e CISOA, percepiti in ragione della sospensione del rapporto di lavoro, o congedi parentali);

• una sola volta, anche nel caso siano titolari di più rapporti di lavoro. Nel caso in cui l’Indennità venga concessa da più datori di lavoro ad uno stesso lavoratore, l’INPS provvederà al recupero dell’indebita compensazione effettuata, suddividendola tra i datori di lavoro interessati. A loro volta i datori di lavoro potranno recuperare presso il lavoratore la quota parte dell’indennità restituita all’INPS.

Si ricorda infine che il bonus spetta solo se il lavoratore non è titolare di trattamenti di cui all’articolo 19 del medesimo D.L. n. 144/2022 (indennità una tantum per pensionati e altre categorie di soggetti).
Il lavoratore, quindi, al fine di ricevere l’indennità dal proprio datore di lavoro, deve presentare una dichiarazione con la quale afferma di non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione ovvero di non appartenere a un nucleo familiare beneficiario del reddito di cittadinanza.

Con il cosiddetto Decreto “Aiuti Ter” il Consiglio dei Ministri ha attivato ulteriori misure in materia di politica energetica e produttività delle imprese che coinvolgono anche il settore agricolo. Di seguito gli interventi di maggiore interesse:

• sono prorogati e rafforzati i crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale;
• alle imprese a forte consumo di energia elettrica e a forte consumo di gas naturale è riconosciuto un credito d’imposta pari al 40% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata e utilizzata nei mesi di ottobre e novembre 2022;
• per le imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica, il credito d’imposta relativo agli stessi mesi è pari al 30%, mentre per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale il credito è pari al 40%;
• è prorogata la riduzione di accisa e IVA sui carburanti fino al 31 ottobre 2022. Alle imprese esercenti attività agricola, pesca e agromeccanica che hanno acquistato carburante nel quarto trimestre 2022 è riconosciuto un credito d’imposta pari al 20%;
• al fine di supportare ulteriormente la liquidità delle imprese nel contesto dell’emergenza energetica, assicurando le migliori condizioni del mercato dei finanziamenti bancari, è stato prevista la concessione di garanzie gratuite, da parte di SACE e del Fondo PMI, per i finanziamenti concessi dalle banche alle imprese per esigenze relative al pagamento delle bollette emesse nei mesi di ottobre novembre e dicembre, se viene applicato al finanziamento un tasso di interesse che prenda come riferimento i BTP. Per le medesime finalità è stato previsto un incremento della percentuale di garanzia dal 60 all’80 per cento dell’importo finanziato per il pagamento delle bollette;
• è innalzato l’importo massimo dei finanziamenti (da 35 mila a 62 mila euro) garantibili dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) in relazione ai mutui in favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno subito un incremento dei costi energetici;
• il contributo straordinario in favore di Regioni ed enti locali è ulteriormente incrementato di 200 milioni di euro complessivi, 160 in favore dei comuni e 40 in favore di città metropolitane e province.
In merito all’attuazione del PNRR, con il Decreto sono state accelerate le procedure autorizzatorie per la realizzazione di opere, impianti e infrastrutture individuati nel “Programma nazionale per la gestione dei rifiuti”, prevedendo appositi poteri sostitutivi in caso di inerzia da parte delle autorità competenti. È stato anche istituito l’Organismo di vigilanza dei consorzi e dei sistemi autonomi per la gestione dei rifiuti e degli imballaggi.

In allegato lo schema dei crediti d’imposta relativo a gasolio agricolo, energia e gas con le varie specifiche

schema credito imposta aiuti, aiuti bis e ter

Il decreto “Aiuti ter” approvato dal Consiglio dei Ministri, riunitosi stamani, contempla alcune misure di interesse per il settore agricolo, sollecitate da Confagricoltura. In attesa del testo definitivo licenziato all’unanimità dal CdM, da una prima analisi emerge che il DL prevede l’estensione del credito di imposta al 20% per il carburante agricolo al quarto trimestre (il decreto Aiuti Bis era già intervenuto sul terzo trimestre), con l’importante estensione dell’utilizzo per il riscaldamento delle serre, dei fabbricati produttivi utilizzati per gli allevamenti animali e anche alle imprese agromeccaniche.
Si tratta di un provvedimento importante – commenta Confagricoltura – sebbene non copra il secondo trimestre 2022, quando le lavorazioni nei campi erano a pieno regime. Sul fronte energia, con il decreto Aiuti Ter si interviene anche sui mesi di ottobre e novembre, potenziando il supporto alle imprese, come richiesto da Confagricoltura. In particolare, il credito di imposta per i consumi elettrici viene portato al 30% ampliando la platea di beneficiari (impianti di potenza superiore a 4,5kW), e quello per i consumi di gas viene alzato al 40%.
Queste misure – precisa Confagricoltura – si aggiungono agli interventi già previsti dal decreto Aiuti Bis relativi all’azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre e al prolungamento del credito di imposta per il terzo trimestre sia sui consumi elettrici (impianti di potenza superiore a 16,5 kW e credito di imposta al 15%), sia sul gas naturale (credito di imposta al 25%).
E’ un primo passo verso le richieste delle imprese – commenta il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansantiulteriori misure saranno tuttavia necessarie per garantire la continuità del processo produttivo all’interno della filiera agroalimentare”.