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Il Consiglio dei Ministri il 30 novembre scorso ha approvato il “Decreto Ristori-quater” che stanzia ulteriori risorse, pari a 8 miliardi, conseguenti al nuovo scostamento di bilancio, per rafforzare ed estendere le misure necessarie al sostegno economico dei settori più colpiti dalla pandemia, nonché con ulteriori disposizioni connesse all’emergenza in corso.
Il decreto ristori quater è stato trasmesso, unitamente al Decreto Ristori ter, al Senato della Repubblica come subemendamento all’emendamento governativo che aveva introdotto i contenuti del decreto ristori bis nel disegno di legge di conversione del decreto-legge ristori. I quattro decreti legge saranno dunque convertiti in un un’unica legge di conversione entro il termine del 27 dicembre 2020.
Venerdì 4 sono stati presentati gli ultimi subemendamenti dai gruppi parlamentari. Tenuto contro delle segnalazioni pervenute sinora dai gruppi di maggioranza, l’esame delle Commissioni Finanze e Bilancio sarà incentrato, tra l’altro, sulle seguenti proposte, avanzate da Confagricoltura:

• Cessione del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali Transizione 4.0
• Interventi a sostegno della quarta gamma e prima gamma evoluta (riformulazione decreto agosto)
• Sostegno filiera ortofrutticola
• Promozione del digestato
• Detraibilità delle spese sostenute per tamponi e test sierologici
• Biomasse

In allegato la circolare di approfondimento delle misure, predisposta da Confagricoltura

Allegato_ristori quater_commento

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il “Decreto Ristori Quater”, approvato dal Consiglio dei Ministri, che introduce ulteriori misure di sostegno per le attività produttive, i lavoratori e i professionisti coinvolti dall’emergenza Covid.
A seguito del nuovo scostamento di Bilancio da 8 miliardi di euro, approvato la scorsa settimana da tutto il Parlamento, è stato possibile sospendere e rinviare le principali scadenze fiscali in calendario, nonché ampliare ulteriormente la platea delle attività che possono usufruire degli indennizzi a Fondo perduto, includendo anche diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio.

Il provvedimento inoltre prevede:

il rinvio al 30 aprile 2021 dei versamenti del secondo acconto dell’Irpef, dell’Ires e dell’Irap a carico delle Partite Iva e delle imprese con ricavi fino a 50 milioni di euro che hanno subito una perdita di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019. I settori economici individuati nel Decreto Ristori Bis e i gestori di ristoranti che si trovano nelle zone arancioni accederanno alla proroga a prescindere dai requisiti;
la sospensione dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi previdenziali di dicembre, per le aziende e i professionisti con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro e che abbiano registrato un calo del 33% a novembre 2020 rispetto a novembre 2019. Tale sospensione sarà applicata anche a tutte le attività economiche che sono state chiuse con il Dpcm del 3 novembre, a quelle oggetto di misure restrittive con sede nelle zone rosse, ai ristoranti nelle zone arancioni e rosse;
un fondo ‘taglia tasse’ da 5,3 miliardi di euro per realizzare nel 2021 la perequazione delle misure fiscali e di ristoro concesse con i provvedimenti adottati durante l’emergenza. L’esonero totale o parziale delle tasse potrà applicarsi ai soggetti che abbiano beneficiato delle sospensioni fiscali e contributive e che registrano una significato perdita di fatturato;
l’incremento, con 500 milioni di euro per il 2020, della disponibilità del fondo che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese attraverso la concessione di finanziamenti a tasso agevolato;
il rifinanziamento, con 350 milioni di euro per il 2020, del fondo per ristorare le perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi.