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L’UE, riunita in Plenaria, ha discusso la questione della diffusione del lupo, dopo che la Commissione ha chiesto nuovi dati, in vista di una possibile revisione dello stato di protezione. Numerosi parlamentari hanno chiesto la revisione dello stato di protezione dal momento che sono sempre più frequenti attacchi di lupi ad animali, e anche a persone, mentre altri hanno chiesto il potenziamento di misure alternative agli abbattimenti, quali cani da guardiania e recinti. Tra i punti sollevati a favore di maggiori abbattimenti, è stato più volte ribadito che il lupo non è più una specie in via d’estinzione e che, con i suoi attacchi, rischia di incidere negativamente sulla biodiversità.
Inoltre, sempre più allevatori si vedono costretti ad abbandonare la loro attività per i danni causati dai lupi, mentre per mantenere l’equilibrio naturale occorre preservare anche gli interessi degli uomini, in quanto vivono e lavorano in queste zone. Gli eurodeputati contrari a maggiori abbattimenti dei lupi hanno invece sottolineato come sia possibile la coesistenza, e come si debbano al contrario rafforzare i fondi e i sostegni per le misure alternative citate in precedenza, e i risarcimenti economici per gli allevatori i cui capi vengono attaccati. Nel corso della discussione si è potuto anche notare la differenza tra regioni dell’UE, alcune delle quali non colpite da fenomeni di questa portata.
Per quanto riguarda l’Italia si stima la presenza di oltre 3.000 lupi, con oltre la metà in Piemonte. Negli ultimi anni si sono spesi oltre 9 milioni di euro per risarcire gli allevatori, colpiti da oltre 50.000 predazioni. I numeri però sono potenzialmente maggiori, in quanto molti allevatori non denunciano più gli attacchi.
La Commissione Europea ha avviato il processo interno per una possibile revisione e dati in corso di raccolta serviranno per capire se questa revisione sia necessaria o meno, nonché per garantire eventualmente maggiore flessibilità agli Stati membri per intervenire.

Mercoledì pomeriggio ha avuto luogo un incontro presso la Sala Consiliare della Provincia di Asti sul tema “La presenza del lupo nella provincia di Asti e le connessioni con le province di Alessandria, Torino e Cuneo”.
L’incontro è stato convocato dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime per fare il punto della situazione sulla presenza del lupo in Piemonte, che dagli areali alpini si sta spostando verso aree collinari e di pianura. Durante il meeting si è inoltre discusso di azioni concrete di prevenzione.
Presente il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso e l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa. In sala anche diverse associazioni venatorie e organizzazioni agricole come Confagricoltura Asti, rappresentata dal direttore Mariagrazia Baravalle.
È stata una giornata positiva e produttiva, un confronto utile che ci aiuterà a migliorare le nostre politiche. Il primo impegno sarà semplificare e accorciare i tempi per il risarcimento dei danni”: è quanto ha dichiarato il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, oggi ad Asti al termine del primo incontro con gli enti interessati dal problema della diffusione del lupo nelle zone più antropizzate del Piemonte.
Carosso e l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa, hanno annunciato che nei bandi del Programma di sviluppo rurale di prossima emanazione il risarcimento dei danni alle greggi e alle recinzioni e le misure per la prevenzione degli attacchi saranno estesi anche alle aziende di piccole dimensioni, e che si sta lavorando sul censimento dei branchi di lupi presenti in Piemonte.

 

Alcune immagini dell’incontro di mercoledì pomeriggio presso la Provincia di Asti