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In seguito al violento nubifragio che si è abbattuto martedì 27 luglio sulla zona del Sandamianese, si avvisa che le aziende agricole hanno la possibilità di segnalare al proprio Comune di appartenenza le conseguenze subite da questa pesante calamità naturale, entro 10 giorni dall’evento compilando l’apposito modello “modello_aziende_agricole” in allegato, per l’ottenimento di un risarcimento da parte della Regione Piemonte.
Contestualmente, considerati i numerosi allagamenti che si sono verificati all’interno di svariate strutture, danneggiando numerose attività produttive, le aziende interessate possono compilare anche il “Modello C1 Agricoltura”, da inviare anch’esso al proprio Comune di appartenenza entro 10 giorni dall’evento, come previsto dal D.lgs 102/2004. Tale modello prevede un contributo a fondo perduto da parte della Protezione Civile per l’immediata ripresa dell’attività stessa.
In caso di approvazione del finanziamento per la ripresa dell’attività, si avvisa che sarà necessario portare in Comune una marca da bollo da 16 euro che verrà apposta sulla domanda stessa.

modello_aziende_agricole

Modulo C1_Aagricoltura

 

Un incubo senza fine quello che si sta verificando nell’Astigiano, con l’ennesima calamità atmosferica che si è abbattuta su colture e abitazioni martedì pomeriggio a San Damiano d’Asti e nelle zone limitrofe, in modo particolare nei comuni di Villafranca d’AstiBaldichieriSan Martino AlfieriIsola d’Asti e Costigliole d’Asti. Una bomba d’acqua con più di 50 mm di pioggia in breve tempo ha causato allagamenti nelle case e nelle cantine, provocando anche ampie inondazioni nella parte bassa dei paesi, mentre alberi e rami sono stati spezzati dal vento che ha scoperchiato tetti e sollevato elementi pericolanti. Pesanti conseguenze che hanno reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, oltre che di diversi privati cittadini ringraziati pubblicamente dall’amministrazione comunale di San Damiano. Il sindaco di San Damiano Davide Migliasso ha appena firmato la richiesta dello stato di calamità naturale per il proprio comune e auspica massicci interventi economici per risanare l’assetto idrogeologico del territorio. “Il nubifragio che si è scatenato ha provocato ingenti danni sia al patrimonio pubblico, che a quello privato, soprattutto per quanto concerne il comparto agricolo – afferma Migliasso – i nostri uffici sono in stretto contatto con le istituzioni pubbliche (Regione Piemonte e Provincia di Asti) alle quali è già stato presentato il quadro dei danni subiti. Sono necessari interventi strutturali all’interno dei nostri rii e nelle nostre frazioni. Durante queste avversità l’acqua piovana ha portato a fondo valle molti detriti, creando frane e smottamenti che hanno lasciato isolate intere famiglie”.
Tra le aziende agricole che hanno subito maggiori danni c’è quella di Gabriele Cotto, associata ad Asti Agricoltura, che ha riscontrato alcune frane all’interno dei vigneti e parecchi danni nei prati dove non sarà più possibile effettuare il taglio del fieno. Ma il danno maggiore è stato l’allagamento della cantina con la relativa perdita di svariate bottiglie di vino, oltre che diversi danni alla struttura stessa.
Avevamo già vissuto anni fa sulla nostra pelle il problema degli allagamenti alle colture, ma non avevamo mai riscontrato danni alla cantina come in questa occasione”, dichiara sconsolato Cotto.
Questa ennesima calamità naturale va a sommarsi ai danni già causati dalla grandinata del 13 luglio – afferma Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Asti Agricoltura – che aveva provocato danni alle colture fino al 70%. La consistente pioggia di martedì ha causato la cascola delle nocciole e danneggiato ulteriormente le coltivazioni già colpite dalla grandine. Le conseguenze di queste precipitazioni andranno anche ad inficiare sulla salute di vigneti e noccioleti. Infatti l’acqua caduta favorirà purtroppo lo sviluppo di infezioni secondarie da funghi che nel lungo periodo possono danneggiare irreversibilmente le piante stesse”.
Ci auguriamo che arrivino tempestivi ristori da parte delle istituzioni, in grado di risollevare almeno parzialmente il comparto agricolo locale già duramente danneggiato in seguito alle chiusure per fronteggiare la pandemia”, afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Lo stato di calamità e successivi importanti sostegni pubblici rimangono per il momento l’unica soluzione per sopperire a questi gravissimi disagi che sta vivendo l’intero comparto agricolo”, conclude il direttore Baravalle.

 

 

Alcune immagini degli allagamenti nella zona di San Damiano, in seguito al nubifragio di martedì pomeriggio

A seguito della richiesta di calamità naturale, si comunica che la Regione Piemonte richiede alle aziende agricole la segnalazione dei danni riscontrati dal nubifragio del 12/08/2020.
Le aziende che hanno subito danni in seguito al nubifragio, possono scaricare e compilare il modello A (in allegato) per l’eventuale presentazione, presso il proprio comune di appartenenza, della segnalazione che dovrà avvenire entro il 23 settembre 2020.

MODELLO A segnalazione danni

A seguito del gravissimo evento calamitoso del 01/08/2020 che ha fortemente colpito il nostro territorio,

– effettuati numerosi sopralluoghi e verifiche e rilevato che la maggior parte delle aziende agricole hanno subito danni alle colture e alle strutture,
– richiamati il DL 102 del 2004, che definisce le modalità di accesso agli aiuti del Fondo di Solidarietà Nazionale e le DGR 25-4316 del 2016 e 20-6838 del 2018 che definiscono le procedure per attivazione e gestione delle procedure e degli interventi,

alcuni comuni astigiani si sono immediatamente attivati per la richiesta di riconoscimento della CALAMITA’ NATURALE sul proprio territorio di competenza e ritenendo necessario con tempestività rilevare, attraverso le puntuali segnalazioni, tutte le situazioni di danno.

Si consiglia di conservare foto e documentazione dei danni, ricordando che le aziende che possono presentare la segnalazione devono essere iscritte alla Camera di Commercio e all’Anagrafe Agricola della Regione Piemonte e avere dimensione aziendale di almeno 104 giornate lavorative.
In allegato il modello A, redatto dalla Regione Piemonte per le attività agricole, al fine di raccogliere in forma preliminare tutte le segnalazione di danno, che possono essere consegnate compilate o inviate tramite e-mail al proprio Comune, allegando documento di identità e eventuali foto. Questi modelli devono essere presentati entro lunedì 10/08/2020.

In allegato anche la scheda B per richiedere risarcimenti in seguito a danneggiamenti al proprio patrimonio edilizio privato.

modello A segnalazione danni

Scheda B_ricognizione danni privati

Inizio del 2018 all’insegna del maltempo: lunedì sera infatti un violento nubifragio si è abbattuto sulla provincia di Asti causando danni a strutture e infrastrutture. Si è trattato di una pioggia torrenziale caratterizzata da forte vento e tuoni fuori stagione che ha creato disagi su tutto il territorio provinciale. La maggior parte degli interventi sono stati registrati nella zona del nord astigiano dove i vigili del fuoco sono intervenuti per mettere in sicurezza alberi e rami pericolanti divelti dalla forza del vento. Numerosi disagi anche nel Sud Astigiano e nella Valle Bormida dove nella notte tra lunedì e martedì sono comparsi anche alcuni chicchi di grandine e si sono verificati diversi allagamenti di strade, fossi pieni, colate di fango da campi e vigneti sia in collina che nei fondovalle, fortunatamente senza gravi danni. Anche in questa zona è stato molto intenso l’impegno da parte di Vigili del Fuoco e Protezione Civile che hanno lavorato tutta la notte ripulendo tutte le strade.
Gianni Bione, imprenditore agricolo di Villa San Secondo associato a Confagricoltura Asti getta però acqua sul fuoco su eventuali allarmismi: “per quanto riguarda il territorio della Valle Versa, una delle zone dove è sceso il maggior quantitativo d’acqua, la violenza del nubifragio ha creato diversi disagi, causando anche qualche grave conseguenza, come lo scoperchiamento dei tetti di alcune cascine sui dorsali delle colline. Per quanto riguarda le colture non siamo in grado, per il momento, di quantificare eventuali danni, anche se riteniamo comunque che siano minimi se non addirittura inesistenti”.
Stessa situazione anche per quanto riguarda la zona del sud astigiano dove nonostante l’arrivo della grandine, la situazione sembra essere sotto controllo e non sono stati rilevati significativi danni. Rimane comunque alto il livello di allerta e la Protezione Civile sta monitorando tutte le zone a rischio in quanto ci sono ancora alcune zone a rischio smottamento.