L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, in accordo con la Direzione Ambiente, comunica che è stato emesso in data odierna un bollettino reflui straordinario, regolato dalla Circolare del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali prot. n. 39079 del 5 dicembre 2019.
Tale bollettino si applica sia in Zona Vulnerabile, sia in Zona ordinaria, ed è valido per liquami, digestati, materiali assimilati ai liquami e acque reflue, purché vengano distribuiti su suoli dotati di coltura in atto o con residui colturali.
Si rammenta che in ogni caso è sempre vietato lo spandimento su suolo gelato, innevato, saturo d’acqua.
I giorni di disponibilità concessa In Zona Vulnerabile con i bollettini straordinari verranno conteggiati, insieme a quelli già concessi a novembre, al fine del rispetto del vincolo dei 90 gg complessivi di divieto invernale previsti dall’art. 25 del Regolamento reg. 10/R/2007 e s.m.i..
Il prossimo bollettino straordinario verrà emesso giovedì 12/12/2019

 

foto: agronotizie.imagelinenetwork.com

La città di Moncalvo si prepara alla Fiera del Bue Grasso – una delle rassegne più antiche esistenti su tutto il territorio nazionale – giunta quest’anno alla 382° edizione (che si svolgerà dall’8 al15 dicembre). L’appuntamento clou è per mercoledì 11 dicembre, quando sotto i portici della centrale Piazza Carlo Alberto gli allevatori di tutto il Nord Italia metteranno in mostra i bovini migliori – fassoni, manzi e buoi grassi, espressione della razza bovina Piemontese – per aggiudicarsi le prestigiose gualdrappe, il Gran Premio Città di Moncalvo e il premio speciale del “Bue più pesante”.
Da qualche anno presente alla rassegna zootecnica, Confagricoltura Asti consegnerà anche nel corso di questa edizione il premio speciale per il “Miglior Bue allevato in provincia di Asti”, che, negli ultimi quattro anni, si sono aggiudicati tre allevatori del territorio moncalvese.
La Fiera del Bue Grasso di Moncalvo rappresenta un modello vincente di come un intero territorio possa essere valorizzato nel rispetto delle antiche tradizioni”, afferma, per Confagricoltura Asti, Ezio Veggia. “Ma l’intero comparto zootecnico ha bisogno di un continuo ricambio generazionale in grado di mantenere attivi standard e regimi di qualità e Confagricoltura Asti è da sempre al fianco anche di queste aziende, passo dopo passo, durante il loro percorso”.
L’andamento produttivo del comparto bovino da carne è in lenta progressione, anche se con soddisfazioni contenute per gli allevatori”, dichiara Antonio Amasio, presidente della Sezione della Razza Piemontese di Confagricoltura Piemonte che descrive in sintesi la situazione attuale del settore. “Per quanto riguarda i prezzi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si rileva un lieve cenno di ripresa per gli adulti, in particolare per vitelloni e vacche, mentre per i giovani da ristallo si registrano delle flessioni. Ci auguriamo che questo trend positivo prosegua anche il prossimo anno”, conclude Amasio.

 

La consegna del premio speciale di Confagricoltura Asti da parte di Ezio Veggia ad un allevatore locale durante l’edizione dello scorso anno

La sottomisura 4.1 si propone di sostenere e promuovere investimenti nelle aziende agricole per migliorarne le prestazioni economiche e ambientali. L’operazione è specificamente volta a migliorare la sostenibilità ambientale delle attività agricole e di allevamento, comparto da cui si libera in atmosfera una quota significativa dell’ammoniaca di origine agricola, e dà inoltre attuazione agli impegni previsti dal Nuovo Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano.
I finanziamenti sono rivolti all’ottimizzazione delle strutture di allevamento degli animali e di stoccaggio degli effluenti zootecnici e dei digestati, nonché alla dotazione di attrezzature, impianti e macchinari per la gestione degli effluenti e digestati medesimi e la loro distribuzione in campo per l’utilizzo agronomico, con l’obiettivo di ridurne le emissioni in atmosfera, in particolare quelle ammoniacali.
Anche gli interventi volti a conseguire un risparmio nel consumo di acqua ad uso zootecnico, riducendo il volume di effluente prodotto dall’attività di allevamento, concorrono a limitare le emissioni azotate in atmosfera.
Possono presentare domanda di sostegno gli imprenditori agricoli professionali (IAP) – sia persone fisiche che persone giuridiche, singoli o associati – e giovani agricoltori, singoli o associati, che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capi dell’azienda aderendo alla Misura 6.1.1 del PSR 2014-2020. Scadenza del bando: 31/01/2020. Il nostro settore tecnico è a disposizione per ogni ulteriore informazione.

Per tutti i dettagli, potete scaricare qui il testo completo

Il taglio di 10 milioni di euro al Fondo istituito presso l’Inail per finanziare l’ammodernamento del parco macchine agricolo è una scelta che va in assoluta controtendenza rispetto alle enunciazioni a sostegno dell’innovazione e della sicurezza sul lavoro.
Confagricoltura commenta così la recente approvazione, in Commissione Bilancio alla Camera nella Legge di Conversione del D.L. Fiscale (n. 124/2019), dell’emendamento (n.33.06) che riduce il Fondo di 10 milioni di euro annui.
Questo emendamento – evidenzia l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – ci lascia molto perplessi e preoccupati, in quanto da tempo abbiamo evidenziato, in tutti i Tavoli ministeriali sulla Sicurezza sul Lavoro, la necessità di rafforzare il percorso di ammodernamento complessivo del parco macchine e attrezzature di lavoro in un’ottica sia di riduzione degli infortuni, sia di sostenibilità globale del settore. Ciò anche in vista dell’entrata in vigore della revisione delle macchine agricole e operatrici a partire dal prossimo giugno 2021.
Il settore primario è già escluso dalla partecipazione ad altre linee di finanziamento del bando ISI/Inail, pertanto l’eventuale conferma di diminuire l’unico budget a disposizione dell’agricoltura risulta ancora più incomprensibile.
Confagricoltura auspica pertanto che non vengano ridotte drasticamente le risorse destinate a una materia così importante e delicata, ma sollecita anche un confronto utile con i Ministeri e l’Inail per definire un Piano straordinario di finanziamenti sulla sicurezza sul lavoro per il settore primario, dedicato prioritariamente ai temi dell’adeguamento e/o sostituzione del parco macchine agricole obsoleto e alla rimozione e sostituzione di beni e strutture produttive contenenti amianto.

 

foto: www.wired.it

Oggi si celebra la “Giornata Mondiale”, indetta a livello mondiale per fermare l’erosione e salvare il futuro, occasione importante perché – commenta Confagricoltura – si acquisti consapevolezza sul suolo come risorsa limitata e non rinnovabile.
Il tema di approfondimento di quest’anno è quello dell’erosione, argomento – ricorda Confagricoltura – quanto mai attuale visti i recenti eventi atmosferici che hanno sottoposto a dura prova i terreni agricoli di diverse aree del nostro Paese. Migliaia di ettari allagati, soggetti a forti ruscellamenti, anche a causa dell’esondazione di diversi fiumi, con perdita di strati superficiali di terreno che contengono grandi quantità di nutrienti organici e minerali. In tale contesto, per Confagricoltura occorre avere la massima consapevolezza sull’importanza di mantenere la vitalità delle imprese agricole e della gestione delle foreste. Gli agricoltori sono i principali baluardi nella difesa di questo elemento naturale che fornisce al genere umano servizi ecosistemici necessari al proprio sostentamento: prodotti alimentari e biomassa, materie prime; regolazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e dei nutrienti, regolazione della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi; conservazione della biodiversità; servizi culturali (paesaggio, patrimonio naturale).
Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli è quindi giunto il momento di porre in essere un’incisiva azione strategica, con una visione integrata delle diverse politiche e considerando tutti gli interessi coinvolti dall’utilizzo della risorsa suolo. Ed è improcrastinabile l’avvio di una discussione approfondita per definire l’attesa legge quadro nazionale, che permetta: di raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’ONU e dall’Unione Europea del “consumo di suolo zero” entro il 2050; di indicare linee di intervento per prevenire il dissesto idrogeologico e ridare vitalità alle aree interne del Paese; di definire interventi specifici per riportare la sostanza organica nei suoli. Confagricoltura – nel rispetto degli obiettivi europei di sviluppo sostenibile al 2030 – ha preso l’impegno di contribuire alla rigenerazione dei suoli attraverso specifiche azioni con i propri agricoltori. E sollecita che le politiche dirette alla preservazione dei suoli agricoli e forestali vengano allineate con quelle per lo sviluppo della bioeconomia circolare.

 

DATI SU CONSUMO ED EROSIONE DEL SUOLO

 

  • E’ stato stimato che, a livello mondiale, l’85% della perdita di suolo fertile deriva dall’erosione superficiale: ogni secondo, nel mondo, si perde suolo corrispondente ad un campo di calcio.
  • Per la perdita di terreno agricolo, maggiore impermeabilizzazione del suolo (urbanizzazione), gli effetti distruttivi conseguenti al dissesto idrogeologico del territorio (frane, alluvioni) tendono ad aggravarsi.
  • Meno suolo si traduce in minore superfici dedicate all’agricoltura, riduzione della fertilità dei terreni, e meno cibo; tutto ciò a fronte di una popolazione mondiale in aumento che richiede, al contrario, maggiori derrate alimentari. Nel 2050 gli abitanti del Pianeta supereranno i 9 miliardi di persone con un aumento del 60% della domanda di cibo, foraggio e fibre entro quella data.
  • Il consumo di suolo resta elevato anche nel nostro Paese: nel 2018 si sono persi 51 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, circa 14 ettari al giorno.
  • In totale, nel periodo 1956-2018, sono stati sottratti 2,3 milioni di ettari, pari al 7,64% della superficie nazionale, percentuale che arriva al 12,2% se si considerano solo i territori di pianura o con pendenza inferiore al 10%, che sono i più favorevoli per la produzione agricola. (VEDI GRAFICO)

 

 

foto: www.bafu.admin.ch