Il Mipaaf con decreto del 20 giugno scorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre, ha stabilito criteri e modalità per l’assegnazione di contributi a favore dei produttori di vino Dop, Igp e biologico che investano in sistemi digitali avanzati, prevedendo una dotazione finanziaria di un milione di euro.
I beneficiari dei sostegni, oltre ad essere vitivinicoltori, devono svolgere anche attività agrituristica o enoturistica
Sono ammesse a contributo le spese concernenti moderni strumenti digitali che, attraverso l’impiego di un codice a barre bidimensionale (QR code) apposto sulle etichette dei vini, indirizzano il consumatore su di un sito web multilingue contenente una serie di informazioni sul territorio e sulle tradizioni enogastronomiche nonché appositi collegamenti ipertestuali ai siti e alle pagine web istituzionali dedicati alla promozione culturale, turistica e rurale dei territori locali di produzione.
I soggetti ammessi a contributo dovranno garantire per un periodo minimo di tre anni l’utilizzo di questi strumenti su almeno il 25% della produzione complessiva imbottigliata.
Le istanze saranno finanziate secondo l’ordine cronologico di presentazione e quindi con procedura a sportello. L’importo del contributo concedibile ad un singolo beneficiario va da un minimo di 10 mila euro sino a un massimo di 30 mila euro.
Le istruzioni operative saranno emanate entro sessanta giorni.

Con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della produzione birraia artigianale sul nostro territorio, la Regione Piemonte ha pubblicato il 15 dicembre scorso la legge n.20 di promozione e valorizzazione della filiera brassicola.
Il provvedimento mira a incentivare la coltivazione e la qualità delle materie prime quali, per esempio, il luppolo e l’orzo, anche tramite lo sviluppo di filiere locali.
La legge, nel definire cos’è la birra artigianale, introduce il concetto di piccoli birrifici agricoli o microbirrifici agricoli, ovvero di aziende agricole di cui all’articolo 2135 del codice civile che producono la bevanda nell’ambito delle attività connesse all’agricoltura, con la possibilità di somministrare e vendere il prodotto direttamente al consumatore.
Tra gli interventi di valorizzazione e tutela, la legge 20 prevede l’istituzione del registro dei birrifici artigianali (entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore) e del logo di filiera brassicola: entrambi gli strumenti poggiano su di un accordo tra i soggetti che concorrono alla realizzazione del prodotto, da cui scaturisce il progetto che definisce i ruoli degli stessi in modo coordinato e organico.
Infine, la legge sostiene le iniziative di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti di produzione e incentiva l’acquisto di macchinari, anche innovativi, con uno stanziamento di risorse finanziarie stimato in 150 mila euro l’anno per il biennio 2023 – 2024.

Economia interna ed europea con un ampio respiro oltre i confini del Continente verso quei mercati che possono contribuire alla stabilità del sistema agroindustriale italiano. Questa è la direttrice lungo la quale si sono sviluppati i due giorni di Assemblea Generale di Confagricoltura a Roma che ha chiamato a raccolta le personalità di spicco della politica e dell’economia. Come Carlo Bonomi, il presidente di Confindustria che, insieme al presidente della Confederazione, Massimiliano Giansanti, ha espresso la necessità di un piano strategico che riguardi l’intera filiera nazionale del cibo.
Di energia e credito si è parlato durante la tavola rotonda con gli amministratori delegati di Enel e Crédit Agricole, Francesco Starace e Giampiero Maioli. Due partner con cui Confagricoltura condivide percorsi dedicati alle imprese e alle opportunità che il PNRR offre sulle green energy, integrate alla produzione agricola.
Sicurezza alimentare, produttività e tutela delle zone rurali, sono stati i tre temi sottolineati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nei suoi auguri di buon lavoro all’Assemblea. Materie prime, filiere di qualità, credito, modernizzazione tecnologica e ricambio generazionale sono stati, invece, gli argomenti su cui ha posto l’accento nel suo messaggio alla platea, la Premier Giorgia Meloni.
Una traccia ripresa anche dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, che si augura un aggiornamento della PAC alla luce degli attuali livelli inflazionistici, e l’introduzione, da parte di Bruxelles, di una gradualità nella stretta all’uso dei fertilizzanti per non mettere a rischio la produttività agricola nazionale.
La PAC garantirà l’aumento della produzione agricola di cui l’Europa ha bisogno e il Parlamento Europeo garantirà ulteriori tutele per le indicazioni geografiche e regole condivisibili sull’uso dei fertilizzanti. È la promessa fatta dalla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.
Siccità, carenza di fertilizzanti e crisi energetica impongono un cambio di direzione verso uno sviluppo economico sostenibile. Lo ha detto con fermezza il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, per il quale le priorità sono tre: solidarietà tra i Paesi Ue, tutela del valore che l’agroalimentare italiano esprime e sostegno al percorso di transizione energetica delle sue imprese.
Del ruolo dell’Unione Europea ha parlato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che vorrebbe dalla Commissione UE un impegno deciso proprio sul fronte di una politica industriale e commerciale che coinvolga il settore primario.
Su logistica e integrazione dei trasporti (porti, aeroporti, ferrovie, ecc.) e sulla condivisione di progettualità tra il suo ministero e quello dell’Agricoltura, ha battuto il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Matteo Salvini, il quale punta anche a uno snellimento delle autorizzazioni per gli impianti ad energie rinnovabili.
Ampia la condivisione di vedute tra i protagonisti della due giorni di Assemblea di Confagricoltura, sulla necessità di rafforzare gli attuali scambi commerciali esteri e di crearne di nuovi per continuare a garantire alle imprese materie prime e sviluppo. Da qui, la conferma del ruolo che l’Italia riveste e dovrà rivestire nei rapporti con il Bacino Mediterraneo, area ancora più centrale oggi con il muro alzato ad Est dalla guerra in Ucraina.

 

 

Alcuni tra gli illustri ospiti intervenuti durante l’Assemblea Generale di Confagricoltura, tra cui, nelle foto in alto, il Ministro delle Politiche Agricole, Francesco Lollobrigida e il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini

Con la DD n.1009 del 14 Dicembre 2022, la Regione Piemonte ha dato il via libera allo sblocco della riserva vendemmiale per l’Asti D.O.C.G. in merito alla campagna 2022, in seguito alla richiesta del Consorzio dell’Asti D.O.C.G.

I quantitativi oggetto di sblocco del prodotto accantonato a riserva vendemmiale saranno quindi i seguenti:

– Asti o Asti Spumante: 2,00 t/ha di riserva vendemmiale(equivalenti a 15 hl/ha);
– Asti o Asti Spumante metodo classico (metodo tradizionale): 2,00 t/ha di riserva vendemmiale(equivalenti a
15 hl/ha)
– Moscato d’Asti: 2,00 t/ha di riserva vendemmiale(equivalenti a 15 hl/ha);
– Asti o Asti Spumante sottozona Santa Vittoria e Strevi: 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a
14,25 hl/ha).
– Asti o Asti Spumante metodo classico (metodo tradizionale) sottozona Santa Vittoria e Strevi: 1,9 t/ha, di
riserva vendemmiale (equivalenti a 14,25 hl/ha).
– Moscato d’Asti sottozona Santa Vittoria, Strevi e Canelli: 1,9 t/ha, di riserva vendemmiale (equivalenti a
14,25 hl/ha).

In allegato la delibera della Regione Piemonte

DD_14-12-2022_Consorzio Asti DOCG_sblocco riserve vendemmiali

L’effetto congiunto dell’euro forte e della diminuzione dei prezzi sui mercati di Canada e Usa ha messo in crisi i prezzi del frumento duro fino nazionale, complice una bassa domanda di molini e pastifici italiani. Sono alcuni dei dati rilevati da Ismea nei giorni scorsi. Riportiamo di seguito i prezzi dell’Associazione Granaria di Milano (condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento), anche dei frumenti duri esteri comunitari.
Nord Italia, peso specifico 79-80 chilogrammi per 100 litri, proteine 13,5%, 482 euro alla tonnellata sui minimi e 487 euro sui massimi, in calo di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 29 novembre scorso, in perdita di 33 euro sul 23 agosto e in ribasso di 67 euro sui minimi e 66 euro sui massimi rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2021 del 7 giugno scorso.
Centro Italia, peso specifico 77-78 chilogrammi per 100 litri, proteine non determinate, 502 euro alla tonnellata sui minimi e 507 euro sui massimi, in calo di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 29 novembre scorso, in diminuzione di 28 euro su quella del 23 agosto 2022 e in ribasso di 67 euro alla tonnellata rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2021 del 7 giugno scorso.
Il 6 dicembre scorso quotati a Milano anche i frumenti duri esteri comunitari: sono stati fissati a 493 euro alla tonnellata sui minimi e 498 euro sui massimi, in calo di 2 euro sulla precedente seduta del 29 novembre. Si tengono così, solo sui minimi, valori inferiori di 7 euro al 28 settembre 2021, mentre manca il termine di raffronto sui valori massimi.
Risultano parzialmente in aumento sulla precedente seduta i frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano, che il 6 dicembre 2022 scendono a 525 euro alla tonnellata sui minimi, perdendo 5 euro alla tonnellata, ma confermano i 540 euro sui massimi del 29 novembre. Questi frumenti si presentano in perdita di 65 euro alla tonnellata sui minimi e di 60 euro sui massimi rispetto al valore registrato nella seduta del 28 settembre 2021.