Lunedì 12 dicembre, i viticoltori piemontesi insieme ai consorzi di tutela e alle associazioni di categoria sono stati chiamati a raccolta a Nizza Monferrato dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa per fare il punto sull’emergenza flavescenza dorata, la più grave malattia della vite presente in tutti gli areali vitati del Piemonte, che provoca seri danni alle produzioni e che; comparsa 25 anni fa, da qualche tempo fa registrare una fase di maggiore recrudescenza. “La presenza di tante aziende all’incontro di oggi – ha sottolineato Protopapa – dimostra quanto sia sentito questo problema non ancora risolto. Il Settore fitosanitario regionale da anni è impegnato nel monitoraggio, nella ricerca e nelle azioni da mettere in atto per contenere la malattia ed oggi il Piemonte è coordinatore del gruppo di lavoro nazionale nella lotta alla flavescenza dorata. Crediamo che anche dal confronto con i produttori possano arrivare importanti contributi per trovare soluzioni che consentano di debellare la malattia o quantomeno contenere con maggiore efficacia la sua diffusione”.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati dei sette progetti pilota territoriali, avviati nel 2007 nelle principali zone viticole con lo scopo di effettuare monitoraggi delle popolazioni dell’insetto vettore, delle piante sintomatiche e coordinare il posizionamento dei trattamenti insetticidi.
Al successivo dibattito ha preso parte la Confagricoltura di Asti – in rappresentata di Confagricoltura Piemonte – con un intervento di Gabriele Baldi, presidente dell’Organizzazione astigiana, il quale ha invitato la Regione a sensibilizzare le sedi istituzionali competenti affinché vengano destinati maggiori investimenti alla ricerca di una cura efficace della malattia e quindi non solo per il suo contenimento, tenendo anche conto delle nuove tecniche di miglioramento genetico finalizzate a combattere il fitoplasma e a creare piante resistenti alla malattia. Baldi, facendosi portavoce delle richieste del territorio, ha anche chiesto all’assessore di verificare se vi siano le condizioni per la concessione di sostegni regionali finalizzati a risarcire i costi di ripristino delle fallanze e di sostituzione dei vigneti più compromessi, che ad oggi sono a totale carico dei viticoltori.
A conclusione dell’evento e tenuto conto dei contributi scaturiti dalla discussione, Protopapa ha precisato che intende rendere strutturale il confronto su questa tematica, costituendo un tavolo di coordinamento regionale dedicato specificamente alla flavescenza dorata.

E’ possibile visualizzare l’intero convegno di lunedì cliccando sul seguente link:

I costi dell’energia, la reperibilità e i prezzi delle materie prime, in primis quelli dei fertilizzanti: sono questi i principali contenuti che Massimiliano Giansanti, in qualità di vicepresidente del Copa- Cogeca, ha discusso con il presidente di turno del Consiglio Europeo, Petr Fiala, capo del governo della Repubblica Ceca. “Per tutelare le nostre imprese sul mercato bisogna metterle nelle condizioni di essere competitive – prosegue Giansanti – e questo è possibile garantendo velocità nell’erogazione degli aiuti già previsti”. Una politica agricola europea però non si può basare soltanto sui sostegni economici. Bisogna che le strategie approvate a Bruxelles siano aggiornate a una situazione che si evolve molto velocemente. Per questo motivo, Giansanti ha chiesto una nuova valutazione del piano europeo per la sostenibilità. “Abbiamo fatto richiesta al presidente Fiala di uno studio dell’impatto che il Green Deal avrà sulle dinamiche di mercato – spiega – per avere la certezza della capacità produttiva e dei futuri livelli delle esportazioni delle nostre aziende”. Valorizzazione delle produzioni che passa anche attraverso il no fermo al sistema di etichettatura alimentare del Nutriscore. “I consumatori UE hanno bisogno di certezze e di chiarezza nelle informazioni sui cibi, cose che il sistema a semaforo non dà”, ribadisce Giansanti.
Altro aspetto toccato dal vicepresidente dell’associazione che raccoglie le due maggiori organizzazioni degli imprenditori agricoli europei, è stato il contenuto della Politica Agricola Comune 2023-2027, anche in questo caso da aggiornare. “La sua redazione risale al periodo precedente all’attuale, caratterizzato da un incredibile aumento dei tassi di interesse che sta colpendo non solo la capacità di acquisto dei consumatori, ma quella delle aziende stesse”.

Per ridurre al minimo il rischio di deforestazione e degrado forestale legato ai prodotti importati nell’Unione Europea o esportati dalla stessa, il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un’intesa provvisoria (in corso di approvazione formale).
Secondo Bruxelles l’UE consuma e commercia grandi quantità di materie prime che contribuiscono in modo considerevole alla deforestazione. Le nuove norme mirano a garantire che, acquistando tali prodotti, i consumatori non favoriscano loro malgrado un ulteriore degrado degli ecosistemi forestali.
L’accordo provvisorio impone norme obbligatorie di dovuta diligenza a tutti gli operatori e commercianti che immettono o mettono a disposizione sul mercato dell’Unione o esportano bovini, cacao, caffè, olio di palma, soia, legno, gomma, carbone, prodotti di carta stampata e una serie di derivati dell’olio di palma. Tra due anni sarà effettuato un riesame per vedere se altri prodotti debbano essere contemplati.
Il 31 dicembre 2020 è la data di partenza per l’applicazione dell’accordo, il che significa che solo quanto è stato prodotto su terreni che non sono stati oggetto di deforestazione o degrado forestale dopo tale data potrà entrare nel mercato dell’Unione o essere esportato.

Il Piemonte prosegue nell’obiettivo di consolidare la competitività sul mercato nazionale e internazionale dell’offerta turistica regionale. Infatti, da ieri è aperto il bando a sportello per finanziare progetti delle Pmi a valere sulla legge regionale 18/99.
Si tratta di contributi a fondo perduto che hanno lo scopo di favorire lo sviluppo, il potenziamento, la qualificazione del turismo piemontese e dei servizi offerti, oltre che sostenere la messa in sicurezza delle strutture ricettive e degli impianti turistici.
Possono beneficiare del contributo le imprese e gli enti no profit operanti nel settore del turismo in forma singola (sono escluse le cooperative), anche di nuova costituzione, ivi comprese le aziende agrituristiche.
Le risorse finanziarie ammontano a 6 milioni di euro, equamente ripartiti tra due linee di intervento: attività outdoor e micro-interventi edilizi.
Per la prima tipologia sono ammissibili, per un minimo di 10 mila euro, i costi per beni strumentali (es. velocipedi, e-bike, colonnine di ricarica per veicoli elettrici, arredi da esterno), attrezzature e/o apparecchiature (anche connesse alla realizzazione e riqualificazione di piscine) con annessi servizi accessori e interventi edilizi, purché siano strettamente correlati all’attività svolta all’aperto e sostenuti dopo la presentazione telematica della domanda.
L’agevolazione è pari al 50% dei costi ritenuti ammissibili, con il limite massimo di 50 mila euro.
Per quanto riguarda invece i micro-interventi, di importo minimo pari a 5 mila euro e per una soglia di contributo limitata a 30 mila euro, è possibile prevedere attività che perseguano l’incremento dell’efficienza energetica delle strutture e/o l’installazione di impianti a fonte rinnovabile; la riqualificazione interna ed esterna degli spazi, ivi compreso l’adeguamento antisismico e antincendio; l’eliminazione delle barriere architettoniche; l’aumento del livello tecnologico anche attraverso la digitalizzazione (per esempio impianti wi-fi, centralini, server e pc, siti web ottimizzati per il sistema mobile, programmi per la vendita diretta di servizi e pernottamenti); l’illuminazione di spazi ed ambienti, sia interni sia esterni, etc.
Ciascuna azienda potrà beneficiare di un solo contributo per ciascuna linea di intervento, predisponendo una domanda per ciascuna di esse se interessata a entrambe.
Le istanze devono essere presentate a Finpiemonte, unicamente tramite piattaforma informatica al link https://finpiemonte.csi.it

Gli assessorati regionali alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità hanno aperto un bando a favore del sistema imprenditoriale piemontese per finanziare progetti di welfare aziendale. Destinatari prioritari della misura, che ha una dotazione finanziaria di 1 milione di euro, sono le piccole e medie imprese (anche in collaborazione tra di loro) per la realizzazione di azioni di welfare rivolte a dipendenti e collaboratori, valorizzando esperienze e proposte progettuali connesse alla realizzazione diretta di servizi per la prima infanzia a carattere aziendale oppure sotto forma di convenzione con strutture private del territorio.
Altre attività proponibili riguardano gli strumenti per il telelavoro/smart working, per la conciliazione tempi di vita e di lavoro, per servizi di supporto nell’assistenza famigliare, etc., formulati anche per favorire e promuovere la partecipazione femminile al mondo del lavoro.
Per l’adesione al bando, che scade il 29 dicembre 2022, è possibile presentare domanda di contributo secondo le modalità indicate nel testo reperibile al link: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/attivazione-piani-welfareaziendale-territoriale-nel-tessuto-imprenditoriale-piemontese.