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Con un’apposita risoluzione l’Agenzia delle Entrate ha reso operativi i codici tributo per l’utilizzo dei crediti d’imposta a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di energia elettrica, gas naturale e carburante nel terzo trimestre 2022. E’ quindi possibile cominciare a presentare le richieste tramite modello F24.
Rammentiamo che il credito viene concesso alle imprese a forte consumo di energia elettrica o gas naturale ed è pari al 25% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel terzo trimestre 2022. Il credito di imposta è riconosciuto anche in relazione alla spesa per l’energia elettrica prodotta dalle imprese e dalle stesse autoconsumata nel terzo trimestre 2022.
Viene ugualmente riconosciuto, alle medesime condizioni, un credito d’imposta, pari al 15% per l’elettrico e 25% per il gas, a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica.
In allegato lo schema dei crediti d’imposta relativo a gasolio agricolo, energia e gas con le varie specifiche, elaborato dal Servizio Fiscale di Asti Agricoltura che è a a disposizione per la consulenza nella presentazione delle domande.

schema credito imposta aiuti, aiuti bis e ter_2

 

Il 7 luglio scorso è stato approvato dalla Camera il Decreto Legge 50/22 (DL Aiuti), il provvedimento dovrà ora essere approvato dal Senato, probabilmente senza modifiche, entro sabato 16 luglio.
Nel Decreto manca tuttavia la proroga per i mesi estivi della misura che da gennaio a marzo 2022 ha previsto la possibilità di usufruire del credito d’imposta sui carburanti destinati ai mezzi agricoli.
Confagricoltura prima della votazione aveva presentato una richiesta esplicita al Governo perché anche il settore agricolo potesse beneficiare delle agevolazioni sui carburanti anche per i mesi estivi, dal momento che il prezzo del gasolio oggi è quasi raddoppiato rispetto a un anno fa e che il credito d’imposta per il primo trimestre non ha avuto un impatto molto significativo per le ridotte attività agricole e l’uso delle rimanenze dell’anno precedente.
Per contro, con l’acuirsi della siccità gli agricoltori sono stati costretti a intensificare gli interventi di lavorazione del terreno e di recupero dell’acqua. L’aumento del prezzo gasolio ha messo a rischio le trebbiature, i raccolti e ostacolato le irrigazioni.
Per queste ragioni è stato sollecitato un nuovo provvedimento specifico per il settore agricolo, che consenta di estendere l’agevolazione almeno fino alla fine dell’anno.

Nonostante le risorse siano molto limitate (specialmente quelle destinate all’Italia settentrionale) e la norma riguardi tutto il settore turistico (ivi compresi dunque anche gli alberghi singoli od organizzati in catene), al solo fine di una dovuta informazione, si comunica che in data 16 febbraio u.s., sul sito del Ministero del Turismo, sono state pubblicate le date per la presentazione delle istanze per l’accesso al credito d’imposta e al Fondo perduto di cui al D.L. 152/2021.
Secondo il calendario comunicato dal Ministero, le date da considerare sono le seguenti:

– a partire dal 21 febbraio 2022 sul sito di Invitalia è possibile accedere alla sezione informativa dell’incentivo e scaricare il facsimile della domanda, la guida alla sua compilazione e la modulistica degli allegati;

– a partire dalle ore 12:00 del 28 febbraio 2022 sul sito di Invitalia (ad un link non ancora comunicato) sarà possibile accedere alla piattaforma per compilare il format online, caricare gli allegati ed effettuare l’invio della domanda.

I contributi saranno assegnati secondo l’ordine cronologico delle domande, previa verifica del rispetto dei requisiti richiesti, fermo restando il rispetto dei limiti delle risorse disponibili. Gli interventi finanziati riguardano opere tese al miglioramento dell’efficienza energetica e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
E’ importante sottolineare come l’agevolazione, sebbene fruibile anche da parte degli operatori agrituristici, sia da questi ultimi di difficile o almeno incerta applicazione stante la numerosissima platea dei possibili beneficiari.
Inoltre prima della presentazione delle domande è necessario acquisire già ampia documentazione (scheda progetto, computo, permessi, asseverazione tecnici abilitati su coerenza costi e tempistica di realizzazione ecc.) che comporta anticipazione di somme ed esborsi che implicano attente valutazioni sulla perfetta rispondenza del progetto alle caratteristiche del PNRR e delle linee guida del contributo.
I nostri uffici, per le caratteristiche sopra esposte delle domande nonché l’alta probabilità di non accedere ad alcun contributo, non gestiranno questa forma di contributi.
Probabilmente per gli investimenti nel settore agrituristico potrebbe essere più conveniente aderire ad altre forme di finanziamento o bonus che meglio si adattano alle realtà aziendali della nostra provincia.

L’accesso agli incentivi 4.0, previsti dalla Legge di Bilancio 2021, dedicati ai beni strumentali acquistati entro il 31 dicembre 2021, verrà esteso anche a quelli consegnati successivamente alla data del 30 giugno 2022.
Questo era, fino a ieri, il termine ultimo per l’accesso alle percentuali del credito d’imposta agevolato (50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e 30% per investimenti che vanno dai 2,5 ai 10 milioni).
Inserita – come auspicato da Confagricoltura – nel nuovo decreto Milleproroghe attraverso un emendamento, la proroga estende, quindi, il regime incentivante ai beni strumentali consegnati non più entro fine giugno prossimo ma entro il 31 dicembre 2022.
Si tratta di un provvedimento importante perché sostiene gli investimenti delle imprese spesso rallentati dalle difficoltà sulle catene di approvvigionamento globali. La modifica – conclude Confagricoltura – non comporterà aggravi sulle casse dello Stato, dato che lo spostamento dei termini resta all’interno dello stesso anno fiscale.

La Legge di Bilancio stabilisce che il 2022 sarà l’ultimo anno possibile per usufruire del credito d’imposta per agevolare i beni diversi da quelli 4.0 (beni strumentali “ordinari”) e, come già previsto nella legge di bilancio 2019, l’aliquota applicabile sarà del 6%.
Per quanto riguarda, invece, la misura del credito d’imposta per beni materiali 4.0 e quello per i beni immateriali 4.0, ne è prevista la proroga fino al 2025.
In particolare, viene stabilito che a far data dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, le aliquote per le due tipologie di investimento saranno le seguenti:

Beni materiali 4.0:

– 20% fino a 2,5 milioni di euro

– 10% tra i 2,5 e 10 milioni di euro

– 5% oltre i 10 milioni e fino ai 20 milioni di euro.

Beni immateriali 4.0:

– 20% fino al 2023

– 15% nel 2024

– 10% nel 2025

Per l’anno 2022, per quanto riguarda i beni materiali 4.0, restano valide le aliquote previste dalla precedente legge di bilancio, ovvero:

– 40% fino a 2,5 milioni di euro

– 20% tra i 2,5 e 10 milioni di euro

– 10% oltre i 10 milioni e fino ai 20 milioni di euro

– mentre per i beni immateriali 4.0 è confermata l’aliquota al 20%.

Viene, inoltre, confermato che sia per i beni materiali 4.0 che per i beni immateriali 4.0, resta ferma la possibilità di consegna fino al 30 giugno del 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia confermato l’ordine di acquisto e pagato almeno il 20% dell’acconto.