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La Vignaioli Piemontesi ha presentato i dati ufficiali della vendemmia 2017 nella nostra regione. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino è stata poco più di 2 milioni di ettolitri, in calo del 19,8 % rispetto al 2016. In Italia si stima una produzione di circa 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016). Dalle analisi della Vignaioli Piemontesi, spiccano per eccellenza qualitativa, con 5 stelle assegnate: Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni stanno nella sfera dell’ottimo, con 4 stelle. Le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati – in crescita per la prima volta dopo tanti anni – sono circa 44.200 (potenziale 46.200). L’export si conferma attorno al miliardo di euro, su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro. Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra UE. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone.

Un folto e numeroso pubblico ha partecipato questa mattina ad Asti alla conferenza stampa dal titolo “Paesaggi della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato: da patrimonio vitivinicolo a brand”, che ha avuto luogo presso la sala conferenze di Palazzo Mazzetti ad Asti.
Si è trattato di un incontro durante il quale sono stati presentati ufficialmente i dati relativi all’imbottigliamento e alla vendemmia 2017 e sono state illustrate le strategie di mercato per l’anno in corso. Un 2017 che è stato caratterizzato da una buona crescita per quanto concerne la regina incontrastata dei vini astigiani, ovvero la Barbera d’Asti. Più 6,3% è stato l’aumento di bottiglie di Barbera d’Asti prodotte nel 2017, arrivando a quota 21.134.233. Le cantine imbottigliatrici sono state 530, delle quali ben 360 nell’Astigiano. Le vendite hanno raggiunto l’Italia e l’estero, dirette soprattutto verso Regno Unito, paesi scandinavi e Germania (60%). Il 30% è andato in America (con prevalenza di Canada e Stati Uniti), il 9% in Asia, il 5% in Russia.
Quella dello scorso anno è stata una vendemmia scarsa, ma di alta qualità per tutte le 12 denominazioni (10 doc, 2 docg e il Nizza docg in attesa di denominazione). In crescita anche il numero delle doc entrate a far parte del consorzio, ovvero: Grignolino d’Asti, Loazzolo e Terre Alfieri (1.331.240 bottiglie). Dai dati raccolti emerge che nel 2017 sono uscite dalle cantine 2.287.193 bottiglie in più delle 12 denominazioni tutelate (+ 3,6%), a fronte di un calo della produzione complessiva in vendemmia (- 17,2%).
La conferenza di oggi”, ha commentato il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vino del Monferrato, Filippo Mobrici, “è stata un’occasione non solo per parlare della Barbera e dei vini del Monferrato come importante elemento di promozione turistica, ma per divulgare i dati inediti di imbottigliamento del 2017 e per fare il punto della situazione sull’incidenza della produzione di vini del Monferrato”. “Siamo comunque soddisfatti”, ha concluso Mobrici, “dell’andamento della vendemmia e in particolare dei dati di imbottigliamento che registrano un incremento. La Barbera d’Asti è il vino rosso piemontese più esportato al mondo che crea un forte richiamo turistico di città del vino e di territorio da scoprire attraverso i suoi paesaggi vitivinicoli unici”.

 

Alcune foto della conferenza stampa