Il 27 marzo la Giunta Regionale si è riunita per ridiscutere i termini del D.M. 14 dicembre 2001, n. 454 – “Regolamento concernente le modalità di gestione dell’agevolazione fiscale per gli oli minerali impiegati nei lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura e nella florovivaistica”, considerato lo stato di emergenza epidemiologica dovuta al diffondersi del Covid-19. Sono state riviste le disposizioni per le assegnazioni di carburante ammesso ad agevolazione in agricoltura (UMA) e dalla delibera della Regione Piemonte si evince che verrà erogato un acconto fino all”80% alle seguenti categorie:

1. gli aventi diritto che non hanno ancora presentato domanda di richiedere, entro il 30 giugno, un’assegnazione a titolo di anticipo fino al 80% dei quantitativi di carburante ammesso ad agevolazione consumati nell’anno precedente;

2. gli aventi diritto che hanno già ricevuto l’assegnazione in anticipo di richiedere, entro il 30 giugno, un’ulteriore assegnazione a titolo di anticipo a completamento di quanto già ricevuto e fino al 80% dei quantitativi di carburante ammesso ad agevolazione consumati nell’anno precedente.

Per ulteriori informazioni rivolgersi agli Uffici delle Unioni Agricoltori della vostra città.

Mantenere invariati, per i primi due mesi della campagna di commercializzazione (da oggi 1° aprile al 31 maggio prossimo) gli accordi attualmente in vigore per quanto riguarda il conferimento del latte alle imprese di trasformazione, sia per le condizioni di conferimento/ritiro, sia per quanto riguarda gli aspetti economici. È la proposta avanzata ieri, martedì 31 marzo dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa al Tavolo del Latte che si è svolto in videoconferenza, con l’intervento dei rappresentanti delle organizzazioni agricole e dell’industria di trasformazione.
La proposta è condivisa e sostenuta con forza da Confagricoltura Piemonte, “perché rappresenta un contributo importante alla stabilità del comparto”. L’organizzazione degli imprenditori agricoli, che ha partecipato alla videoconferenza per discutere della situazione e delle prospettive del comparto lattiero caseario con il responsabile dei produttori di latte Guido Oitana e il direttore regionale Ercole Zuccaro, accoglie convintamente l’invito dell’assessore Protopapa.
Crediamo che in questo periodo emergenziale l’adesione alla proposta dell’assessore sia un atto di grande responsabilità per dimostrare la coesione del mondo agricolo e industriale – sottolinea Guido Oitana – e per garantire ai cittadini un prezzo certo per una serie di prodotti fondamentali per l’alimentazione. Se tutti insieme accoglieremo le indicazioni della Regione Piemonte potremo garantire serenità a un importante comparto produttivo e stabilità dei prezzi al consumo in una difficilissima emergenza”.
Confagricoltura ricorda che in Piemonte le aziende produttrici di latte vaccino sono circa 1.750, concentrate in prevalenza nelle province di Cuneo e Torino, con un totale di circa 121.000 vacche allevate, per una produzione annua di circa 1.080.000 tonnellate di latte (1.080.000.000 di litri). Il fatturato del prodotto all’origine è di circa 430 milioni di euro.

È stato firmato l’ “Accordo quadro per il mais da granella di filiera italiana certificata” che favorisce la stipula di contratti di filiera per il mais destinato all’alimentazione animale. Al riguardo, Assalzoo – in rappresentanza dell’industria mangimistica italiana – Ami, Cia, Confagricoltura  e Copagri – in rappresentanza dei produttori agricoli – Aci – in rappresentanza del mondo cooperativo – Assosementi – in rappresentanza delle ditte sementiere – Origin Italia – in rappresentanza dei Consorzi di Indicazioni Geografiche – esprimono grande soddisfazione per il risultato raggiunto. L’Accordo Quadro sarà valido per le campagne cerealicole 2020, 2021 e 2022. La firma del documento rappresenta un’ulteriore tappa del percorso avviato nel 2018 con la firma del Memorandum of Understanding sottoscritto per contrastare lo stato di forte crisi in cui imperversa la maiscoltura italiana e favorire la ripresa della coltivazione di una materia prima strategica per la zootecnia e la filiera agro-alimentare ed indispensabile per le produzioni di eccellenza del nostro Paese. Negli ultimi anni la produzione interna di granturco ha infatti registrato un pericoloso crollo delle superfici seminate di oltre il 50%, con una produzione che ha raggiunto un minimo storico.
L’Accordo Quadro si propone innanzitutto di ridare stimoli e fiducia alla produzione primaria di mais, per frenare la caduta produttiva e per sostenere la produzione di un cereale fondamentale per garantire le produzioni zootecniche del nostro Paese, da cui derivano anche gran parte delle eccellenze del Made in Italy agroalimentare, basti pensare a formaggi e salumi. L’intento è quello di favorire il ripristino di un’adeguata capacità di approvvigionamento interno e di arginare, nel contempo, la forte dipendenza dall’estero che, nel solo 2019, ha portato il livello delle importazioni a raggiungere un picco storico di 6,4 milioni di tonnellate, valore che incide sulla bilancia commerciale per più di un miliardo di euro.
Grazie all’Accordo Quadro sarà possibile programmare la produzione, con l’adozione di efficaci modelli contrattuali di filiera, e diversificare il rischio rispetto agli andamenti del mercato scegliendo tra diverse opzioni di fissazioni del prezzo. “A tal fine tra le opzioni, se in accordo tra le parti, è prevista anche la possibilità di far riferimento a un prezzo di 195 Euro/t”.
L’ “Accordo quadro per il mais da granella di filiera italiana certificata” rappresenta un primo concreto impegno per promuovere una ripresa produttiva di mais in Italia, ma è fondamentale che la filiera non venga lasciata sola in un momento così difficile come quello che stiamo attraversando, anche a causa dell’emergenza coronavirus. È di fondamentale importanza, pertanto, che questo sforzo venga supportato da un intervento pubblico specifico per il mais, ed è per tale ragione che tutta la filiera chiede ora l’impegno del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, affinché vari con urgenza misure che incentivino la produzione maidicola attraverso uno specifico aiuto ad ettaro sul modello dell’incentivo grano duro “de minimis”. Una misura, questa, indispensabile per consentire agli agricoltori italiani di compiere uno sforzo produttivo che consenta di recuperare quella necessaria capacità di auto approvvigionamento di mais a garanzia e a beneficio di tutta la filiera agro-zootecnica-alimentare italiana.