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Agea, con le Istruzioni Operative n. 11 del 18 febbraio 2021, ha emanato le disposizioni normative per la presentazione della Domanda Unica per la campagna 2021. Gli aspetti fondamentanti per la presentazione della domanda sono:
– Trasferimento titoli: la richiesta di trasferimento titoli deve essere effettuata entro la data di presentazione della domanda di pagamento, a oggi fissata per l’11 giugno 2021 (comprensivo del periodo di ritardo di presentazione).
– Riserva nazionale: anche per l’anno in corso è possibile presentare domanda per l’accesso alla riserva nazionale. L’accesso è consentito ai giovani agricoltori e nuovi agricoltori. Il valore dei titoli assegnati sarà di circa 210 euro/ha, a cui aggiungere il pagamento greening e il pagamento giovani agricoltori.
– Fondo competitività filiere: nella domanda unica 2021 non c’è riferimento al Fondo competitività delle filiere mais e soia.
– Sostegno accoppiato: per la soia l’importo 2021 è pari a 70 €/ha, per il riso 150 €/ha.

Per quanto riguarda le produzioni animali:
– Vacche da latte di allevamento di qualità: 70 €/capo; vacche da latte di allevamenti di qualità in zona montana: 160 €/capo.
– Bovini da carne: vacche nutrici da carne e a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico: 120 €/capo; vacche a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico, inserite in piani selettivi o di gestione razza 145 €/capo; vacche nutrici non iscritte ai libri genealogici o nel registro anagrafico e appartenenti ad allevanti non iscritti nella BDN come allevamenti da latte: 65 €/capo; capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno sei mesi 40 €/capo; capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno dodici mesi: 60 €/capo; capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno sei mesi, aderenti a sistemi di qualità: 60 €/capo; capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno sei mesi, aderenti a sistemi di etichettatura: 60 €/capo; capi bovini macellati di età compresa tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno sei mesi, certificati ai sensi del Reg. (UE) n. 1151/2012: 60 €/capo.
– Anticipo contributi: anche per quest’anno è prevista l’erogazione dell’anticipo dei contributi. L’anticipo sarà pari al 50% degli importi risultati ammissibili al pagamento base, pagamento greening e pagamento piccoli agricoltori nell’ambito della Domanda Unica 2021. L’erogazione è prevista per il 31 luglio 2021.
– Scadenza presentazione domanda unica: la scadenza ad oggi è fissata per il 17 maggio 2021, mentre per le domande di modifica ai sensi dell’art.15 del Reg. (UE) n. 809/2014 la scadenza è fissata per il 31 maggio 2021. Il termine ultimo per la presentazione delle domande tardive è l’11 giugno 2021 (tal caso l’importo viene decurtato dell’1% per ogni giorno lavorativo di ritardo a partire dal 15 maggio 2021.

L’introduzione del regolamento UE 2220 del 2020 prevede che ogni Stato membro possa prendere decisioni nell’ambito dell’applicazione delle regole sull’attuale PAC: in particolare l’articolo 9 concede la possibilità di decidere sul valore dei titoli unitari assegnati a ogni singolo beneficiario.
La decisione doveva essere esercitata entro il 19 febbraio 2021 per l’anno 2021 e per il prossimo 1° agosto per l’anno 2022. In particolare, le decisioni devono riguardare:

– l’applicazione delle riduzioni e del capping
– la flessibilità tra primo e secondo pilastro
– la prosecuzione della convergenza interna dei titoli all’aiuto
– la percentuale di taglio dei diritti all’aiuto per la costituzione della riserva nazionale
– la percentuale del massimale annuale nazionale da destinare al pagamento per i giovani agricoltori

Per il 2020 e il 2021 il Ministero dell’Agricoltura ha deciso che il valore dei titoli rimane identico rispetto al 2019, mentre per il 2022 la decisione sarà presa entro il prossimo 1° agosto. La media del valore dei titoli del pagamento di base in Italia è di 217,64 euro/ha, mentre la media di tutti i pagamenti è 381,18 euro/ha.

La pandemia non ha fermato la crescita delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Unione Europea: da gennaio a novembre dello scorso anno, secondo i dati diffusi dalla Commissione, le vendite all’estero hanno sfiorato i 170 miliardi di euro. Tenuto conto dell’andamento in flessione delle importazioni, si è registrato un saldo attivo di oltre 56 miliardi di euro, con un aumento del 2% nei confronti dello stesso periodo del 2019. La crescita delle esportazioni italiane di settore – circa 1,5% in più sul 2019 – è stata addirittura superiore alla media UE.
I dati della Commissione dimostrano una volta di più che l’Unione può contare su un sistema agroalimentare solido e tra i più avanzati a livello mondiale” – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Non solo ha garantito, pur tra tante difficoltà, la continuità dei rifornimenti nel corso dell’emergenza sanitaria, ma sono anche aumentate le vendite sui mercati terzi, generando un saldo attivo importante in un anno segnato da una pesante caduta dell’attività economica e dell’occupazione”. “Tra le note positive, non mancano alcuni aspetti critici sui quali intervenire in termini di sostegno e rilancio – aggiunge Giansanti – a causa delle chiusure del canale Horeca a livello internazionale per il contenimento dei contagi, nel periodo considerato le esportazioni di vini europei hanno perso 1,3 miliardi di euro. L’export, inoltre, è stato anche penalizzato dai dazi aggiuntivi sui vini di alcuni Stati membri destinati al mercato USA”.
Alla base della solidità del sistema agroalimentare europeo c’è una rete di imprese agricole in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori e aperte alle innovazioni necessarie per una maggiore sostenibilità ambientale”.
A breve, si concluderà il negoziato sulla nuova politica agricola comune (PAC). Le Istituzioni di Bruxelles sono chiamate a raggiungere un’intesa idonea a salvaguardare i livelli di efficienza e competitività, per tutelare il potenziale produttivo dell’agricoltura europea”, conclude il presidente di Confagricoltura. “La pandemia ha indicato che, in termini strategici ed economici, non sarebbe conveniente aumentare la dipendenza dalle importazioni o ricorrere sempre di più ai cibi sintetici”.

La Commissione Europea ha pubblicato un elenco di potenziali pratiche agricole che potrebbero essere considerate eco-schemi nell’ambito della futura PAC. La lista intende migliorare la trasparenza del processo di definizione dei piani strategici della PAC e fornisce agli agricoltori, alle amministrazioni, agli scienziati e alle parti interessate una base per ulteriori discussioni su come utilizzare al meglio gli eco-schemi. Il nuovo strumento rappresentato dagli eco-schemi è progettato per fornire un sostegno agli agricoltori che decidono di aumentare l’ambizione ambientale e climatica delle loro attività. Gli eco-schemi contribuiranno in modo significativo alla transizione “verde” ed al raggiungimento degli obiettivi del “Green Deal“, nell’ambito delle strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità”.
Per poter essere considerate eco-schemi, le pratiche agricole dovrebbero:

– riguardare attività relative a clima, ambiente, benessere degli animali e resistenza agli antimicrobici;

– essere definite sulla base delle esigenze e delle priorità individuate a livello nazionale/regionale nei rispettivi piani strategici della PAC;

– prevedere un livello di ambizione che vada oltre i requisiti e gli obblighi stabiliti dalle regole sulla condizionalità;

– contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal.

L’elenco delle potenziali pratiche agricole che possono considerarsi eco-schemi include: pratiche di agricoltura biologica, pratiche quali la rotazione delle colture con colture leguminose, l’agricoltura conservativa a basse emissioni di carbonio e l’uso estensivo di prati permanenti, l’agricoltura di precisione (pratiche volte a ridurre l’uso dei fattori di produzione o l’uso di additivi per mangimi) e pratiche di allevamento benefiche per il benessere degli animali.
Di seguito il link alla pubblicazione della Commissione Europea illustrativa della lista di pratiche ecologiche che potrebbero costituire eco-schemi (in inglese).

https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/food-farming-fisheries/key_policies/documents/factsheet-agri-practices-under-ecoscheme_en.pdf

Il 18 dicembre la Commissione Europea ha pubblicato un documento contenente raccomandazioni per ciascuno Stato membro volte a fornire assistenza nella redazione dei Piani Strategici della PAC per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal Europeo. Le raccomandazioni non sono giuridicamente vincolanti, ma durante il processo di approvazione, che sarà basato sui criteri stabiliti nel regolamento sui piani strategici della PAC, la Commissione Europea le utilizzerà quale documento di riferimento per la valutazione. Di seguito il link per approfondire la notizia

https://www.confagricoltura.it/ita/europa/news/pubblicate-le-raccomandazioni-della-commissione-europea-agli-stati-membri-sulla-definizione-dei-piani-strategici-della-pac