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Confagricoltura ha commentato positivamente il decreto “taglia prezzi” discusso in Parlamento nei giorni scorsi. In particolare è stata accolta con favore la possibilità data agli impianti a biogas esistenti di incrementare la propria capacità produttiva fino al 20%, fatto che costituisce un importante incentivo alla produzione di energie rinnovabili in ambito agricolo e che consentirà al nostro settore di dare un apporto sempre più significativo per l’indipendenza energetica italiana.
Sul lato ambientale è stata poi apprezzata la decisione, contenuta nel decreto, di concedere più tempo alle Autorità distrettuali di bacino per completare le sperimentazioni sul deflusso ecologico, in modo da poter calibrare con maggiore precisione gli strumenti attuativi e garantire una razionale utilizzazione dell’acqua per le produzioni. Per quanto riguarda i mercati, in materia di pratiche sleali per la filiera delle carni, è stato molto opportuno aver esteso l’elenco dei prodotti deperibili a base di carne includendone alcuni per i quali sarebbero garantite tempistiche di pagamento più favorevoli.
Infine, appare positiva l’attenzione del decreto allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile per la quale l’utilizzo dello strumento della garanzia pubblica ISMEA consentirà di restituire i capitali finanziati in tempi più lunghi.
Una nota negativa è però quella che riguarda direttamente l’abbattimento dei costi e in particolare quello del gasolio agricolo: il credito d’imposta resta infatti limitato al primo trimestre ed esclusivamente per la trazione delle macchine agricole.

A livello nazionale Confagricoltura è intervenuta sulla situazione della PSA nell’audizione davanti alla Commissione Bilancio del Senato in merito alla conversione in legge del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19.
Gli eventi eccezionali che si stanno verificando nel settore suino e avicolo – ha spiegato Confagricoltura – rappresentano aggravanti, dal carattere emergenziale, che frenano la difficile ripresa delle imprese agricole nello scenario pandemico. I notevoli rincari dei costi legati all’approvvigionamento di energia elettrica e gas, nonché dei fitofarmaci – determinano, anche per le imprese agricole, non incluse purtroppo tra le energivore, disposizioni che consentano di intervenire in maniera tempestiva con misure finanziarie, quali ad esempio un contributo straordinario una tantum.
Confagricoltura ha inoltre sottolineato la necessità di un sostegno alla liquidità delle imprese agricole, a fronte della fine delle moratorie bancarie e delle sospensioni fiscali e previdenziali, nonché del succedersi di eventi calamitosi ed epizoozie, attraverso la rinegoziazione ventennale del debito bancario, assistita da garanzia gratuita ISMEA, con una dotazione di 10 milioni di euro.
I casi accertati di peste suina africana – ha chiarito Confagricolturadestano grave preoccupazione, anche alla luce del proliferare incontrollato della fauna selvatica. Esprimiamo dunque il nostro apprezzamento per l’articolo 26 del provvedimento che, introducendo misure urgenti a sostegno del settore suinicolo, affronta l’emergenza nel settore legata al rischio della possibile diffusione del virus della PSA, prevedendo in particolare l’istituzione di due Fondi con dotazione finanziaria per complessivi 50 milioni di euro, uno di parte capitale ed uno di parte corrente. In relazione, infine, alle misure restrittive disposte al fine di contenere la diffusione del virus nei territori dove sono stati registrati i focoloai, chiediamo infine la proroga dei soggetti esercenti che conducono attività di allevamento suinicolo e avicolo nonché attività alberghiere – ivi compresi gli agriturismi – ricreative e di ristorazione, aventi il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nei territori identificati dal decreto ministeriale di cui al comma 2, al 31 dicembre 2022, con possibilità di pagamento fino ad un massimo di 6 rate mensili fino a giugno 2023, i termini dei versamenti che scadono nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 ed il 31 dicembre 2022 relativi alle ritenute alla fonte di cui agli articolo 23 e 24 del decreto del Presidente della repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e alle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che i predetti soggetti operano in qualità di sostituti d’imposta; all’imposta sul valore aggiunto; ai contributi previdenziali e assistenziali, e ai premi per l’assicurazione obbligatoria”.

Il decreto legge numero 73 del 25 maggio scorso, che reca misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, cosiddetto decreto Sostegni bis, è all’esame del Parlamento in attesa della conversione in legge. Il decreto contiene importanti misure di sostegno alla liquidità delle imprese, in particolare la proroga al 31 dicembre 2021 delle misure temporanee di cui al decreto liquidità, l’estensione a 10 anni della durata massima dei finanziamenti con garanzia pubblica, l’assegnazione ad Ismea di 80 milioni di euro per il 2021 per la concessione a titolo gratuito della garanzia agli imprenditori agricoli e della pesca, la proroga al 31 dicembre per la sola quota capitale delle moratorie per le piccole e medie imprese. In particolare a sostegno specifico delle imprese agricole si segnala l’intervento sulle percentuali di compensazione Iva per bovini e suini, le misure per l’esonero contributivo concesso per il mese di febbraio alle imprese del comparto agrituristico e vitivinicolo.
Confagricoltura rileva invece forti perplessità in merito all’entità del rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale, in quanto 105 milioni di euro, destinati a ristorare i danni subiti dalle imprese per le gelate di inizio aprile appaiono largamente sottostimati rispetto all’ingente entità della calamità. Su questo argomento Confagricoltura sta lavorando con gli interlocutori istituzionali per modificare il provvedimento in sede di conversione in legge.

Prosegue la discussione in seconda lettura del disegno di legge sulla promozione dell’agricoltura biologica alla Commissione Agricoltura del Senato. Tra le principali problematiche emerse durante il dibattito vi è ancora la questione legata all’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica.
Confagricoltura, come già espresso durate la discussione alla Camera, ha rinnovato le sue perplessità. Le differenze tra le due tecniche colturali sono sostanziali, sia per le modalità con cui se ne riconosce l’uso (l’agricoltura biologica è certificata secondo provvedimenti legislativi riconosciuti in tutto il mondo, mentre l’agricoltura biodinamica lo è secondo uno schema di certificazione privato), sia per l’uso di mezzi tecnici e tecniche agronomiche.
Anche la proposta emendativa del relatore che proponeva di equiparare all’agricoltura biologica anche altri schemi di agricoltura sostenibile, purché in linea con i principi dell’agricoltura biologica europea (no OGM, divieto di utilizzo di sostanze di sintesi etc.), non è stata valutata sufficiente da Confagricoltura al fine di superare il problema, in linea con le indicazioni del territorio e della Federazione nazionale di prodotto dell’agricoltura biologica.